domenica 19 aprile 2009

Caccia alla banda del Tir
Assalto alla Fercam, due settimane fa un colpo fotocopia a Osimo


Dal corriere di oggi

Falconara Non può partire dalle immagini registrate dalle telecamere a circuito chiuso puntate sul piazzale della ditta di trasporti la caccia al commando che ha assaltato la Fercam seminando terrore e raccolto un bottino piuttosto misero. Ma forse la sfida lanciata ai banditi dai carabinieri di Falconara potrebbe prendere spunti preziosi dalla cronaca che il 4 aprile scorso dava conto di un furto ai danni di un’azienda di Osimo. Balza all’occhio la dinamica di quel precedente, che era simile all’irruzione di giovedì sera nel deposito lungo la Flaminia, a Villanova. Colpisce che in entrambi i casi sia stato utilizzato un Tir per fare il blitz. Il semirimorchio di dodici metri s’è affacciato alla Fercam poco dopo le 21 nel magazzino. Dentro c’erano due camionisti e tre dipendenti che sono stati immobilizzati sotto la minaccia di una pistola e di un taglierino branditi da due dei cinque malviventi. Il gruppetto di dipendenti è stato sequestrato. Sono tutti stati legati ai polsi con nastro adesivo e fascette di plastica, poi rinchiusi in un ufficio. A quel punto la gang aveva campo libero e con l’aiuto di due muletti ha caricato una decina di bancali carichi di dolci e pentole. Hanno anche portato via un po’ di soldi presi dai portafogli del personale sorpreso dal raid, e le auto di due dipendenti che poi sono state ritrovate nel piazzale di un ristorante non distante dal luogo della rapina. Probabilmente i piani del drappello fuorilegge prevedevano un malloppo maggiore dei circa 10 mila euro, si aggira attorno a quella cifra il valore della refurtiva. Ora deve guardarsi dalle unghie affilate dei carabinieri che si sono subito messi sulle loro tracce. Non è facile per gli investigatori scorgere le orme giuste sul terreno della fuga. Non ci sono le riprese ad aiutare i carabinieri della Tenenza che, guidati dal comandante Matteo De Martiis, non lasciano nulla al caso pur di non lasciare impunito l’episodio dai toni drammatici di giovedì sera. I rapinatori erano incappucciati e i dipendenti non li hanno visti in faccia. Hanno sentito che parlavano italiano, niente di più purtroppo. Nel deposito e sul piazzale, peraltro, i Tir entrano ed escono di continuo e nessuno ha pensato di annotare la targa del camion che stava fuggendo dopo il colpo. Si rischia di brancolare nel buio, ma la caccia resta aperta.

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