giovedì 17 giugno 2010

I finti poveri con paghe da re


.Falconara Erano davvero benestanti, se pensiamo a quanto guadagnavano mensilmente i 122 operai della ditta subappaltatrice smantellata dalla Guardia di Finanza con l’operazione “Efesto”, nome scelto non a caso poiché, nella mitologia greca, Efesto è proprio il nome del dio del fuoco ma anche della tecnologia e quindi dei fabbri e degli artigiani. Di questi 122 operai, 63 sono marchigiani, 59 residenti ad Ancona e, tra questi ultimi, 32 sono extracomunitari.

Nonostante potessero agiatamente, gli operai dichiaravano al fisco il misero stipendio che risultava come da busta paga e, dimostrando di avere un reddito basso, potevano approfittare dei vari risparmi fiscali, godendo di agevolazioni per la propria famiglia come la riduzione delle rette di asili, del costo dei pasti nelle mense scolastiche, borse di studio, e molto altro. “Agevolazioni – ha sottolineato il comandante Giovanbattista Urso – che invece spettano a coloro che ne hanno realmente bisogno e, in questo modo, c’era appunto chi le toglieva ad altri”.

Notevole risparmio contributivo e fiscale l’aveva poi anche la ditta che, agendo in questo modo, non pagava i contributi sulla maggiore retribuzione e non effettuava poi nemmeno le ritenute fiscali. Ad entrambi le parti, ditta e lavoratori, la cosa andava di lusso. Inoltre, la Finanza ha scoperto che oltre ai 122 lavoratori in “grigio” ve ne erano anche tre completamente in “nero”.

“Un’operazione che si è conclusa – ha detto il colonnello Paolo Papetti –, ma che ci porta a non mettere un punto finale ma, anzi, a proseguire gli accertamenti all’interno del porto per verificare che non vi siano altre ditte che lavorino in questa maniera, utilizzando operai che lavorano in nero o con raggiri simili”.




L’attacco a Brandoni sul fondo di solidarietà


Falconara “Nessun incontro e nessuna risposta”. Quasi un mese dopo la richiesta di una convocazione urgente della Commissione consiliare VI i capigruppo del Pd Antonio Mastrovincenzo e dei Cic Loris Calcina, evidenziano l’anomalia di un tale comportamento vista l’estrema importanza e delicatezza dell’argomento. Secondo Mastrovincenzo e Calcina è necessario dare una regolamentazione al Fondo di solidarietà per i lavoratori licenziati e quello per l’assegnazione delle case di emergenza. “Il 7 aprile – ricordano i due capigruppo – l’assessore Baldassarri si era impegnato infatti, davanti ai consiglieri presenti ed ai rappresentanti sindacali, a discutere in una prossima seduta da tenersi immediatamente dopo l’approvazione del Bilancio preventivo, la formulazione del Regolamento per l’utilizzo del Fondo di Solidarietà. Ritenevamo altresì urgente una riunione della Commissione anche per verificare la situazione degli alloggi di emergenza dato che, al riguardo, avevamo notizie e riscontri sempre più sconcertanti circa la loro gestione da parte dell’amministrazione comunale”. I due consiglieri ritengono “grave che, a distanza di tanti giorni il presidente di commissione non abbia considerato quantomeno doveroso dare alcun riscontro in merito: né una risposta, né tantomeno una convocazione di incontro. Un comportamento inaccettabile che viola palesemente quanto sancito dall’ art 45, comma 3, del Regolamento del Consiglio comunale”. Mastrovincenzo e Calcina considerano infine “intollerabile l’atteggiamento dell’assessore ai servizi sociali che, ancora una volta, non mantenendo fede all’impegno assunto davanti ai consiglieri manca di rispetto nei confronti ai cittadini falconaresi”.

1 commento:

Anonimo ha detto...

E' vero. Che ci stanno a fare i serizi sociali?