sabato 21 agosto 2010

Il Comune dà una chance ad Ars Amandi


Dal Corriere

Falconara Ci sono ancora delle chance per Ars Amandi e il marito se davvero vorranno mantenere la residenza a Falconara. La procedura di revoca e verifica della loro effettiva presenza sul territorio cittadino è partita infatti all’inizio di quest’anno e deve durare, per legge dodici mesi durante i quali la Polizia Municipale ha l’obbligo di effettuare almeno tre accertamenti. La ex impiegata del Comune diventata pornostar di successo con tanto di contratti negli Stati Uniti, ha tutto il tempo quindi, secondo quanto precisato dagli uffici competenti, “per fare ricorso e rimediare alla situazione”. In sostanza la residenza non è stata “tolta”, ma è stata semplicemente avviato un controllo poiché la coppia risultava irreperibile e l’ufficio tributi non ha potuto consegnare alcune cartelle. Poiché la corrispondenza tornava al mittente l’ufficio ha segnalato l’irreperibilità ed a questo punto è scattato un percorso che dura appunto un anno esatto. “La coppia – spiegano in Comune – ha cinque mesi di tempo per segnalare che è ancora residente a Falconara, può dunque fermare senza problemi questo percorso o comunicare la nuova residenza in un altro comune. Erano stati invitati a presentarsi presso l’ufficio anagrafe per chiarire la loro posizione, ma non hanno mai fatto sapere nulla”. La segnalazione, chiariscono in Comune, è una “procedura che parte d’ufficio, in automatico, è una specie di atto dovuto, ma se le persone in questione non entrano poi in contraddittorio è difficile fermare il procedimento”. Fra l’altro perdere la residenza non è cosa da poco, visto che comporta una serie di gravi problemi (compresa la cessazione dell’assistenza sanitaria) ed è poi molto difficile riottenerla. Nei giorni scorsi il marito-manager di Ars Amandi aveva reso nota la vicenda, chiarendo che a loro non era mai arrivata nessuna comunicazione in merito. Se non ci vogliono andremo altrove – aveva precisato il marito-manager – il problema a questo punto non è più questo, non abbiamo neanche voluto fare ricorso”.

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