giovedì 31 marzo 2011

(da Cronache anconetane)Tensioni nel Pdl – Ciccioli: “Anche i vertici nazionali sono con me, nessun commissariamento per la federazione di Ancona”


Ma il disegno è sempre lo stesso. E’ quello di scegliere un candidato perdente (vedi il caso Marcantoni a Senigallia nelle amministrative dell’anno scorso) pur di mantenere equilibri interni favorevoli. Meglio qualche consigliere di opposizione purché allineato invece che tentare di conquistare spazi politici anche con qualche personaggio “non ortodosso” ma che può far vincere la coalizione. Se non si fa in quel modo, crisi di nervi, si rompe il giocattolo, si rovescia il tavolo, si va a piangere da papà. Le cose non stanno così e lo sa bene. L’area moderata cattolica, socialista riformista e liberale è in sofferenza proprio per questo. Perché alla fine coloro che vengono dalla destra, abituati ad essere compressi, con le unghie e con i denti lo spazio se lo difendono, mentre le persone appunto moderate, che vorrebbero impegnarsi in politica ed avere dei ruoli, vengono schiacciate e spesso espulse da questo meccanismo. Il problema è che ho le spalle larghe e questo modo di fare non mi impressiona per niente. Nei due giorni prima del fuoco d’artificio finale, già minacciato e meticolosamente preparato, ho più volte non solo teso la mano a una soluzione concordata, ma accettato la mediazione sia del Sen. Casoli che dell’On. Ceroni per sedersi a un tavolo. Nessun incontro perché o le soluzioni sono quelle che dice Bugaro, finalizzate a mantenere i propri equilibri interni, oppure non vanno bene. Non solo non mi presto, ma contesto che non si debba scegliere, per il bene superiore de Il Popolo della Libertà e della nostra area politica, la soluzione migliore, più favorevole e più di possibile successo. Prontissimo a dare la mano perché il rancore in politica è puerile, così come gli atteggiamenti di sufficienza e spocchiosità, ma nessun passo indietro sulla politica. Chi ci crede le battaglie le porta avanti anche se talvolta non va nella direzione del quieto vivere. Ma del resto è noto che non ho mai scelto il quieto vivere o la convenienza personale”.

Nel tardo pomeriggio di mercoledì 30 marzo l’onorevole Ciccioli ha fatto sapere che: “Un conto è comunicare e manipolare i fatti, un conto è vedere le cose come stanno. Questa mattina alla Camera tutti i vertici nazionali del PdL, financo quelli più vicini a Bugaro, sono venuti a salutarmi e a dirmi che sanno come stanno le cose e di aver pazienza. Io pazienza ne ho, tanta, tenacia e resistenza ne ho anche da vendere. Vado avanti anche rafforzato dai tanti che mi hanno espresso solidarietà, soprattutto tra gli ex di Forza Italia, allontanati negli anni passati dal loro partito, quando non esisteva ancora il PDL. Alcuni dei firmatari (20 su 37) che si sarebbero dimessi, mi hanno telefonato personalmente per dirmi che non solo non mi sono ostili ma continueranno a lavorare come e più di prima, ma non se la sentivano di non dare la firma richiesta da Bugaro che li aveva nominati personalmente. I nodi si scioglieranno ad autunno quando ci sarà, finalmente, un congresso vero. Mai emarginato persone provenienti dal centro o addirittura dalla sinistra, a cominciare dagli ex socialisti che hanno aderito al PdL, che ho sempre tenuto in grande considerazione. Bugaro ha un progetto di potere e si arrabbia quando non viene assecondato. Io mi interesso di politica e solo alla politica guardo, nel quadro delle idee, dei valori, dell’impegno, del merito. Non mi interessano inciuci, affari, furbizie. Non sono un ex democristiano, e questo è chiaro, ma guardo alla capacità della storica DC, quando era grande, di valorizzare i migliori. Poi emersero i peggiori e la DC finì male. Nessun avversario si è complimentato mai per la mia attività politica: è segno buono. Quando gli avversari ti danno la solidarietà, c’è qualcosa che non va. Verdini mi ha detto che avrebbe convocato Bugaro a Roma e mi ha chiesto di incontrarlo. Ho detto immediatamente di sì come già avevo detto di sì al Senatore Casoli e all’Onorevole Ceroni sabato e domenica scorse. Sono disponibile a discutere su tutto. Anche ad offrire contropartite, ma non ho nessuna intenzione di accettare, per il quieto vivere, proposte sbagliate. Al di sopra di tutto il bene del PdL delle Marche e dei marchigiani, le correnti e i personalismi, pur comprensibili, vengono dopo”.

(da Cronache anconetane)


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