domenica 26 ottobre 2008

Astolfi incantato dall’arboreto.
“E’ un’oasi da valorizzare”

Dal Corriere del 26 Ottobre

FALCONARA – “E’ sicuramente un luogo da valorizzare, sono rimasto colpito e voglio trovare delle forme di finanziamento per mantenere al meglio la zona”. L’assessore ai lavori pubblici Matteo Astolfi, reduce da un sopralluogo nell’area del fiume, fra il parco del Cormorano ed il quartiere di Fiumesino non nasconde il suo entusiasmo e la volontà di creare occasioni per la fruizione degli spazi verdi. “Ho visitato l’arboreto – spiega – che è un luogo incantato ma deve essere tenuto in perfetto stato e, possibilmente, utilizzato per eventi ed iniziative particolari a contatto con la natura”. Lo spazio, la cui manutenzione è curata a livello volontaristico dalla cooperativa Aesis, accoglie una grande quantità di essenze tipiche della macchia mediterranea anche rare o comunque non più presenti nel territorio.Nei pressi c’è anche un laghetto abitato dalle ultime ranocchie della zona, mentre un frammento dell’arboreto è stato lasciato appositamente allo stato selvaggio per mostrare ai visitatori (soprattutto scolaresche che durante l’anno effettuano spesso gite alla scoperta nella natura vicino casa) com’è l’intrico di alberi ed arbusti quando non interviene la mano dell’uomo. “Purtroppo – osserva Astolfi – il percorso del vecchio fosso di San Sebastiano è, invece, molto degradato, vorrei quindi trovare delle forme di intervento per la manutenzione utilizzando magari la convenzione con il Cam per le aree verdi. E’ un peccato lasciarlo così anche perché quella era l’aula verde”. In progetto anche, un percorso per disabili proposto dalla stessa cooperativa Aesis e poi ulteriori interventi sull’altro lato del fiume al parco del Cormorano. “Contiamo di ottenere altri finanziamenti dalla Regione – dice Astolfi – per completare l’area verde e il campo da rugby e di certo l’impianto sportivo servirà a rivitalizzare tutta l’area che ora è utilizzata soprattutto d’estate, mentre in questo modo sarebbe frequentata dodici mesi all’anno”. Fondamentale per la completa ed agevole fruizione della zona sarà l’apertura del ponte in legno sul fiume Esino, realizzato con i fondi del contratto di quartiere. “La struttura è completa – fa presente l’assessore – ma non possiamo aprirla al pubblico fino a quando non verrà effettuato il collaudo. Ci sono dei tempi tecnici ed alcune pratiche da espletare, ma dovremo farcela entro la fine dell’anno e con il ponte sarà molto più facile arrivare a piedi o in bicicletta al Cormorano, nei pressi del fiume ed alla pista ciclabile che arrivo fino a Chiaravalle”.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

se astolfi è tanto ambientalista come mai non si è posto la domanda di quanto pericolose possa essere l'implementazione di una nuova centrale da 580 mW in un territorio così a rischio come falconara?
le esigenze di far cassa non possono travalicare la salute dei cittadini.
catania e roma hanno ottenuto denaro per salvarsi dai loro dissesti. loro i soldi, noi i pm 2.5, il nichel e il vanadio.

Anonimo ha detto...

Dunque vediamo, se Astolfi conviene con le centrali sbaglia. Se si interessa di ecologia comunque sbaglia ancora. Ummmm
Se la regione dice no non arriverebbero le opere, i soldi sono ormai arrivati tutti. Quindi non e'un discorso di monetizzazione. Quella gia' e' avvenuta indipendentemente dalla scelta finale della regione marche.

Anonimo ha detto...

Io non andro'a firmare ma aspetto molto fiducioso il referendum. Il tonfo si sentira' fino a Roma

Anonimo ha detto...

Comunistoni la verita' e' che non avete mai sopportato la raffineria, alla faccia degli operai poi, dai vota carletti

Anonimo ha detto...

Caro anonimo, da come ne parli sembra che l'Api sia una centrale nucleare. Non ti domandi allora come fanno ad esistere ancora, e proprio in quella zona, delle rane?
E se sei tanto bravo, perchè non ti metti in moto per cercare di trovare soldi sonanti per tappare un buco in bilancio che salvi dal dissesto la nostra ben amata Falconara?

Giovanna