domenica 25 gennaio 2009

“Processo oppure se ne vada”


Dal Corriere del 25 Gennaio

ancona - Già ieri l’Udc chiedeva processo o dimissioni per il sindaco, senza ancora conoscere i contenuti del documento dei 23 che ha già raccolto oltre ottanta firme. E sulla stessa lunghezza d’onda è Rifondazione. “Rifondazione - sottolinea in una nota il segretario provinciale Massimo Marcelli Flori - è, e sarà, all'opposizione della maggioranza che attualmente amministra il comune di Ancona. Nessun trasformismo e nessuna ambiguità, al contrario, riteniamo, come già ripetutamente affermato, indispensabile e ineludibile un chiarimento giudiziario che si coniughi, se la maggioranza e il sindaco ne saranno capaci, con quello politico e che comunque vada non vedrà nessun coinvolgimento diretto o indiretto di Rifondazione comunista. Nessuno provi a coinvolgerci nell'insopportabile balletto che ormai da tanto, troppo, tempo sta paralizzando Ancona e nessuno pensi di trasferire il consenso leale e consapevole degli elettori di Rifondazione comunista su binari che infangano la coerenza e la linea politica di tutto il partito”. Erano ieri impegnati a Chianciano i tre consiglieri comunali del Prc, Nicola Sciulli, Ruggero Cinti e Paolo Pascucci. Con la scissione di Vendola dal Prc di Paolo Ferrero è nata ieri all’assemblea la sigla di un nuovo partito della sinistra radicale Rps (Rifondazione per la sinistra). Partito a cui dovrebbero fare riferimento tutti e tre i consiglieri comunali anconetani, che potrebbero quindi lasciare Rifondazione per costituire a Palazzo del Popolo il gruppo di riferimento del nuovo partito. Ma i tre non sembrano comunque intenzionati ad aderire a ipotesi di ampliamento della maggioranza comunale. Quanto al Consiglio sul sindaco, “è stato Zinni a chiedere di rinviare la discussione al 2 febbraio - ricorda il capogruppo Sciulli -, non si può dare l’idea che qualcuno ha voluto mettere il silenziatore sulla vicenda. Non è così”. Dal canto suo il capogruppo di An Giovanni Zinni tenta l’affondo: “A prescindere che sia colpevole o meno dei capi di imputazione o a prescindere dalla prescrizione, oggi la figura del sindaco non è più credibile. Se il sindaco vuole rispettare la volontà popolare, si dimetta nel consiglio comunale di lunedì o al massimo in quello del 2 febbraio. Sturani e il Pd rispettino il popolo anconetano, si voti a giugno”.

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