sabato 24 gennaio 2009

dal Corriere Adriatico
La replica “semafori vecchi inutilizzabili”



FALCONARA – “Non ho detto che il semaforo non si può installare, ma semplicemente che non conviene usare quelli tolti da altre zone”. L’assessore alla sicurezza Loriano Petri replica al capogruppo dei Cittadini in Comune e ricorda che è stato avviato uno “studio di fattibilità per trovare una soluzione nella zona di Villanoca”. “La soluzione individuata dal consigliere – dice Petri – ovvero utilizzarne dei vecchi smontandoli e spostandoli è fuori dalla realtà, visto che i tecnici affermano che sarebbe molto meno costoso installarne dei nuovi. Quindi il consigliere Calcina ad affermazioni se non completamente errate, sicuramente imprecise e forse scorrette ne aggiunge anche di false sul sito della sua lista”. “Evidentemente al consigliere – conclude l’assessore – non interessa risolvere i problemi del quartiere ma crearne nuovi col solo fine di screditare l’amministrazione”.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

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Falconara. Sindaco in imbarazzo

Campo nomadi e Cam,
attriti in giunta
Brandoni tra due fuochi

di MARCO CATALANI

FALCONARA Sicurezza e questione Cam, primi attriti all'intero della giunta Brandoni. Come se non bastasse la chiusura del bilancio preventivo a non far dormire sonni tranquilli al sindaco Goffredo Brandoni, ecco che nel governo cittadino arrivano le prime divisioni su alcuni degli argomenti ritenuti chiave per il programma sostenuto dai partiti del Pdl. Primo fra tutti quello che vede An storcere il naso sull'impasse che regna sulla chiusura del campo nomadi, annunciata per il 31 dicembre, slittata per il mese in corso, e ancora al palo. Primo imputato, il vicesindaco Gilberto Baldassarri, accusato da An di non essere ancora riuscito a risolvere la situazione. Per chiudere il campo, infatti, servono sei abitazioni di emergenza per consentire alle famiglie rom di lasciare roulotte e moduli abitativi. Le case del Comune sono tutte occupate, la situazione non si sblocca. Baldassarri vicino alla sfiducia? Se ne riparlerà a primavera, dopo il bilancio. La giunta è anche divisa sul futuro del Cam, cioè tra chi vede bene la fusione con Anconambiente e Astea e chi invece propende per la sempre viva possibilità di "allearsi" con una grande azienda fuori regione. Non escludendo la vendita. I sindacati dei lavoratori premono per la prima soluzione. Anche perché se è vero che i livelli occupazionali resterebbero invariati nell'immediato, c'è la possibilità che col tempo un cda extraregionale possa proporre ai dip trasferimenti in sedi lontane. Proposte che di solito inducono i più alle dimissioni. «Ci si esporrebbe a questo pericolo» avverte Stefano Tenenti della Cgil. In ballo ci sono circa 120 posti di lavoro.

Anonimo ha detto...

Come al solito il consigliere Calcina , si rivolge al suo esiguo seguito ( 200 - 300 persone),su una popolazione di 29000 abitanti. La speranza e' quella di continuare a coinvolgerli in una battaglia che ormai e' diventata sua personale.La maggioranza dei Falconaresi ne ha preso le distanze da tempo, preferendo dialogare di ambiente e sicurezza sul tema API,con personaggi che non hanno come fine la chiusura dello stabilimento,ma il suo utilizzo, come risorsa per il territorio. Ognuno nel rispetto del proprio ruolo.