lunedì 26 gennaio 2009

Sturani in lacrime: “Non sono un corrotto”


Dal corriere del 26 Gennaio

ancona - “Non sono un corrotto e non ho corrotto nessuno”. Sturani parla già da qualche istante, è l’inizio di un intervento di una quarantina di minuti al termine del quale scoppia in lacrime, tra gli applausi della vecchia Palombella rossa, dove si tiene l’assemblea del Pd e dove il sindaco è politicamente cresciuto. A terra, in fondo alla sala, un quadro-fotografia di un raggiante Sturani col presidente Napolitano. Visibilmente provato, con dieci chili di meno dice, Sturani prova a spiegare. Partono più applausi, ma mai dai dissidenti. Qualcuno urla che non è necessario che racconti... Invece sì, dopo aver parlato ovunque di chiarezza, e il sindaco lo sa: “Vorrei spiegare, non sono qui per prendere applausi”. Parla a 360 gradi, ma non entra nello specifico dei singoli versamenti, disegna una cornice, per chiudere con la sua “volontà di ripartire”, pronto a far vedere le carte al summit a porte chiuse con i vertici del Pd, in settimana. Sullo sfondo ci sono le indiscrezioni dei contatti romani per una fuoriuscita anticipata dal Comune, per una diversa collocazione, si dice forse fuori città.“Ho diritto di essere liberato”, si sfoga. “Non ho nessun tesoretto, ma una situazione debitoria che onoro mensilmente con le mie indennità: 45 mila euro annui dal Comune e 900 euro netti mensili dall’Anci”. Quanto al mutuo da 325 mila euro, “non ho avuto bisogno di parlare con nessuno, né con Virgili né con altri amministratori della banca” e ricorda di aver dato a garanzia la casa di Candia, del valore, dice, di 541 mila euro. Sul giudizio, spiega, “non posso accettare passivamente la richiesta di prescrizione” (chiederà al gip l’assoluzione con formula piena), in merito all’acquisizione dell’area Ccs, “che è stata un buon affare: una nuova perizia dell’Agenzia delle entrate parla di un valore di 3 milioni 150 mila euro, che fa cadere i presupposti di danno erariale”. Un paio di passaggi guardano all’ex sindaco Galeazzi, che seduto in fondo alla sala si diletta col Sudoku. “Io non ho partecipato alle trattative né al contratto”, dice prima. E aggiunge più tardi, in merito all’assunzione alla Servizi assicurativi di Alberto Rossi: “In quel periodo ero assessore al bilancio, i rapporti con Galeazzi non erano proprio idilliaci. Ho pensato al mio futuro, non legato solo all’attività amministrativa”.Quindi, i versamenti in contanti per 251 mila euro. “Devo fare autocritica”, dice il sindaco sui bilanci casalinghi. Poi, i passaggi più difficili, a cui mai il partito avrebbe pensato di assistere. “La triste conclusione è che, assorbito dal Comune in otto anni da assessore e sei da sindaco, non ho prestato la migliore attenzione alle vicende familiari, delegando forse troppo a chi mi sta accanto. Il mio errore e la mia responsabilità”, sottolinea. “Ci sono questioni personali e familiari che non intendo mettere in piazza”, aggiunge. Per i 251 mila euro, spiega, si tratta “in altissima percentuale di movimenti tra i conti correnti di famiglia. Quando sono diventato sindaco la situazione era già deficitaria”. Le rate dei mutui alla Carige, dice, sono state pagate in contanti con “soldi presi in altre banche con bancomat e carte di credito. Mi riservo di fornire le ricevute”. Poi il passaggio ancor più delicato. Per alcuni versamenti, dice, si tratta di “piccoli importi che mia moglie può aver ricevuto in prestito da parenti e amici”. Somme “restituite nel tempo e che riguardano la vita e la sfera privata”. E aggiunge: “E’ improprio parlare di questione morale”.



Rossi: “Si dimetta e votiamo a giugno”


ancona - “Le dimissioni del sindaco sono un atto dovuto già da diversi mesi e adesso più che mai chiediamo a gran voce che si arrivi nel più breve tempo possibile a nuove elezioni, già a giugno”. Torna al contrattacco Fi, con una nota del coordinatore Vincenzo Rossi (nella foto). “Mentre in vario modo si interpretano i disposti del magistrato sull’affaire Sturani - scrive - non si evidenziano i ritardi e gli errori della giunta, vedi sul Verrocchio e sulla viabilità. Sono le risposte che l’amministrazione finora non ha fornito su problemi che ci spingono principalmente a richiedere che abbandoni in fretta il campo. Qualunque accordo tampone sarà un altro pasticcio a scapito dei cittadini. Gli anconetani non vogliono e non si meritano il proseguimento di questa sceneggiata politica”. Intanto il capogruppo di An Giovanni Zinni ribatte al collega del Prc Nicola Sciulli: “An non ha mai chiesto nessun rinvio in conferenza dei capigruppo sulla discussione della vicenda delle dimissioni del sindaco Sturani. Ho chiesto di far mettere a verbale il parere del segretario comunale che ha precisato che il termine ultimo delle dimissioni volontarie del sindaco utili per votare a giugno è il 4 febbraio. An è d'accordo con Fi che si discuta subito delle dimissioni, ma poiché la cosa potrebbe non risolversi in un Consiglio ne ho chiesto anche un altro per il 2 febbraio. An e Fi e cioè il Pdl sono unanimi nel chiedere che si facciano le elezioni comunali a giugno 2009. Auspico che Udc e Prc la pensino altrettanto”.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Questa si che e' una questione morale!! Ma il Pd sapra' sicuramente affrontarla!!!

Anonimo ha detto...

E' facile parlare a posteriori,ma ero sicurissima che il pd avrebbe fatto quadrato e non tanto per difendere Sturani,quanto per difendere se stesso. Ci sono tanti troni, divani,poltrone,strapuntini da difendere con le unghie e coi denti.
Come Bassolino e Iervolino in Ancona il PD tiene disperatamente.
Cerca di galleggiare più che può..sperando....

un'anconetana "dei archi"