“Il partito decida se vuole trasformarsi in un ufficio di collocamento per la nomenclatura”
“Nel Pd tira aria di epurazioni”
Dal Corriere di oggi
La vigilia di un dissidente tra questione morale, perdita di credibilità e progetti per le primarie Ancona L’avvocato Andrea Nobili, uno dei dissidenti del Pd durante la crisi politica cittadina, vive sul chi va là una vigilia agitata dell’assemblea del Partito democratico. Sente aria di epurazione, teme una resa dei conti dannosa per il centrosinistra.Il Pd sta dando l’impressione di andare in ordine sparso. Un partito lacerato che cerca di ricomporsi in fretta per la campagna elettorale. Ce la farà o ci sono nel partito anime inconciliabili tra loro?“Io spero che ce la possa fare, perché la crisi del Pd significherebbe la crisi del centrosinistra tutto e ad Ancona determinarebbe un insuccesso tale da consegnare la città al centrodestra, eventualità da scongiurare. Quanto alle anime inconciliabili, c’è stata una dialettica particolarmente vivace. Il Pd, se vuole rappresentare una soggettività politica nuova, deve avere la capacitò di tenere insieme sensibilità diverse e ritenere il pluralismo una risorsa. Purtroppo sia ha l’impressione che ad Ancona si vada in una direzione diversa. Quale?“Si avvertono segnali inquietanti provenienti da una parte del gruppo dirigente del partito, che vorrebbe liste di proscrizione e l’epurazione di quei consiglieri comunali che hanno esercitato il loro senso critico nei confronti dell’amministrazione”.Colpevoli di...“Ad esempio di aver posto la centralità della questione morale. E’ bene ricordare che l’amministrazione Sturani è caduta non per le opinioni critiche espresse da qualche consigliere, ma per l’inefficienza dell’azione di governo e per le gravi vicende giudiziarie che hanno coinvolto il primo cittadino. Non siamo certo alla situazione di altre città, penso al caso Napoli, ma ad Ancona c’è indubbiamente una situazione che riguarda il rapporto tra etica e politica”.Casi da tribunale?“No, vicende che non hanno rilevanza giudiaziaria, ma presentano tratti di equivocità. Con i partiti sempre più ostaggio di un ceto politico che fa prevalere i propri interessi su quelli della comunità”Faccia un esempio di situazioni equivoche, altrimenti si scade nel generico...“Uno eclatante: il progetto dello studentato nel Parco del Conero. L’iter amministrativo è stato quello di un’opera con finalità pubblica, quando invece il progetto fa pensare molto di più a un intervento di edilizia residenziale”.Nel consiglio comunale del 14 febbraio lei dichiarò che “il deficit di credibilità non può essere attribuito ai dissidenti del Pd”. Lei però è un dissidente della prima ora, poi non più dissidente. Assessore in pectore, poi l’annuncio delle dimissioni non più date. Non pensa che anche il suo atteggiamento abbia dato un’impressione di scarsa coerenza e quindi di poca credibilità?“Io mi assumo le mie responsabilità, questa vicenda è stata vissuta con grande sofferenza personale, ma non sono mai stato mosso dall’ambizione di occupare poltrone. Mi rendo conto che alcune mie posizioni siano state di difficile comprensione, ma ho scelto di appoggiare l’amministrazione, scendendo a compromessi con me stesso e accettando le indicazioni del partito, finché la situazione non è divenuta insostenibile. Ma poi ho preferito ascoltare la città che chiedeva di cambiare pagina”. Lei si presenterà alle primarie? “Non si può ambire a tutto, senza avere consapevolezza dei propri limiti. Io provo ad avere senso della misura e dico che altri meglio di me sono indicati per l’impegno di sindaco. Ma sono pronto a collaborare con chi si presenta con un progetto credibile per il rilancio della città. Credo che il Pd sia di fronte a un bivio: decida se trasformarsi in un ufficio di collocamento per la nomenclatura o essere veramente un soggetto politico in grado di interpretare il rinnovamento che chiede la società”.
1 commento:
l'epurazione la faranno gli anconetani
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