giovedì 18 giugno 2009

L’ipotesi, un asse Galeazzi-Bugaro



Dal Corriere di oggi

Ancona Galeazzi lancia il sasso, Bugaro lo raccoglie. Lascia libertà di voto il leader di Vola, Ancona, non dice di votare Bugaro, ma attacca il Pd, prendendo di fatto le distanza da un possibile voto. E’ quanto basta al candidato sindaco del centrodestra. Tanto più che dalla lista Galeazzi c’è chi apre formalmente il fronte pro-Bugaro. “Il programma del candidato del Pdl è quello che si avvicina di più al nostro”, dice Gaudenzio Tavoni, che fu primo segretario della Margherita, mai entrato nel Pd. Il dado sembra tratto verso l’asse Bugaro-lista Galeazzi o almeno parte di essa. Sullo sfondo, l’indiscrezione di un accordo, in caso di vittoria del Pdl: un assessore alla lista e la presidenza del consiglio comunale a Galeazzi. Domani Bugaro chiuderà la campagna elettorale in piazza del Papa. Qualcuno dice che l’ex sindaco potrebbe anche fare un’apparizione.Il rilancio di Bugaro “La posizione di Renato Galeazzi è di buon senso, così come il suo programma elettorale che, se sarò sindaco, riprenderò in diverse parti perché compatibile con il mio”, commenta con una nota il candidato del centrodestra. “Il fatto che una personalità con i trascorsi di Galeazzi non abbia espresso una preferenza per il mio avversario (Fiorello Gramillano, candidato del centrosinistra; ndr) non può che essere letta politicamente in maniera chiara, e ciò rende merito a chi si impegna per un cambiamento vero e positivo”. Secondo Bugaro “è giunto il momento di voltare pagina in maniera democratica, ed è ora che nel centrosinistra arrivino nuovi giovani, lontani dai centri di interessi, a guidarlo. Ciò potrà avvenire solo con la mia vittoria”. I contatti di Galeazzi“Non ci sono accordi sottobanco. Abbiamo incontrato l’Udc, che poi ha fatto un’altra scelta”, dice Galeazzi. E aggiunge: “Il Pd ha incontrato Udc, Sinistra e Gallegati e si è rifiutato di incontrare noi, che in fondo dovevamo essere i primi interlocutori. Si fa l’amore in maniera clandestina, un po’ di voti della Sinistra, un po’ di Gallegati”. Ma contatti tra Galeazzi e centrodestra ci sono stati... “Contatti informali, non direttamente con me, ma con qualche collaboratore. Poi si è deciso diversamente”. E osserva: “E’ molto più strumentale quello che succede a sinistra, penso al vecchio Pci e alla vecchia Dc, alla sinistra demagogica e populista. Alla fine il giovane avvocato di Longarini diventerà alleato di Duca”. Prosegue: “Gallegati dice che sarà nell’eventuale giunta Gramillano solo se di alto profilo, ma pare che sarà una fotocopia di quella di Sturani. Non vorremmo rimpiangerlo, alla fine”.Le telefonate di SturaniGaleazzi si presenta alla conferenza stampa con gli ex Pd Cassandra Mengarelli, Antonio Luccarini, Angelo Tomassetti e Maurizio Cesarini. E attacca i corteggiamenti dal Pd. “E’ ridicolo, la base è stata contattata, si cerca di disgregare la lista”, dice. Anche Sturani ha telefonato per sollecitare un voto verso il centrosinistra. Chiamate di iniziativa personale, si dice, arrivate, tra gli altri, a Paola Bellini, Luca Bonventi (ieri assente per impegni di lavoro a Rimini) e ad Angelo Tomassetti. E non tutti avrebbero preso bene la chiamata, considerata tardiva.Si muovono i galeazzianiApre il fronte Tavoni, nonostante Galeazzi abbia sollecitato i suoi a non fare dichiarazioni di voto. Ma la Scaravelli ha aperto i giochi... “Ho preso i programmi dei due candidati - dice Tavoni - cercando di capire quale si avvicini di più al nostro: è assolutamente quello di Bugaro. E a pensarla come me è un gruppo abbastanza ampio”. Non si espone Cassandra Mengarelli, rammaricata però dal Pd: “Hanno espulso anche i non iscritti. E’ circolato un volantino contro i dissidenti e ora ci chiedono il voto. E’ un comportamento etico?”.Il retroscenaNel tam tam generale saltano fuori indiscrezioni su contatti che si sarebbero consumati alcuni giorni fa. L’idea della costituzione di uno schieramento di centro lista Galeazzi-Udc-NoiXAncona per un apparentamento unitario con Bugaro, come terzolo polo. Hanno proceduto Udc e Giorgi (anche lui apparentato), ma, dicono i fatti, non Galeazzi.

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