martedì 30 giugno 2009

“Niente pugno di ferro”

Dal Corriere di oggi


Falconara “La facile ricetta delle ronde e delle ordinanze, in assenza di qualsiasi forma di coinvolgimento, recupero, sostegno e diffusione delle opportunità, lungi dall'essere la soluzione ultimativa, riteniamo possa rivelarsi il peggiore dei mali”. L’attesa e molto partecipata audizione in commissione consiliare di ieri è servita alle sedici associazioni falconaresi “in rete” per ribadire la loro posizione in merito alle recenti decisioni prese della giunta e chiedere un ripensamento ed un passo indietro. I tre portavoce, Fabrizio Recanatesi dell’Ambasciata dei Diritti, Francesco Luminari della Tenda di Abramo e Maria Teresa Justini dell’associazione Antidroga hanno evidenziato la situazione cittadina ricordando il percorso di riflessione avviato per una Falconara veramente sicura e accogliente.

“Il confronto con l'amministrazione – hanno ricordato – era stato richiesto dalla rete di associazioni quale tentativo di inaugurare l'apertura di canali di consultazione e comunicazione istituzionale in materia di sicurezza e quale espressione di forti criticità verso scelte come l'accettazione del Cie (Centro di identificazione ed espulsione per clandestini) a Falconara, l'istituzione delle ronde e l'eccessivo ricorso alle ordinanze dall'efficacia discutibile”. Secondo i rappresentanti dei gruppi presenti, “in un periodo di crisi economica e malessere sociale diffuso, Falconara non ha bisogno di una sicurezza ideologica ed interessata a disgregare il tessuto sociale, ma di una sicurezza intesa come bene comune, che unisca e tuteli il territorio e quanti vivono nella nostra città”.

“Il degrado e l'insicurezza colpiscono tutti i cittadini, - hanno osservato – a prescindere dalla loro provenienza e dal colore della pelle. I problemi legati all'immigrazione, alle vecchie e nuove povertà, al mondo giovanile non possono essere risolti con colpi di spugna, slogan elettorali, leggi differenziali ed emergenziali. Per di più le scelte politiche a livello nazionale e locale del pacchetto sicurezza oltre a intaccare diritti e libertà acquisite e di tutti, benché a partire da specifiche categorie sociali, rischiano di minare irreparabilmente quel lavoro volontario e paziente sul sociale, che si è dimostrato proficua risorsa di esperienza, intervento sul campo e risultati tangibili”. Sono intervenuti anche i consiglieri Raimondo Baia (PdL), applaudito per il suo intervento conciliante, Antonio Mastrovincenzo (Pd) e Loris Calcina (Cic), mentre l’assessore Gilberto Baldassarri e il consigliere del PdL Carlo Nucci sono stati fortemente contestati dai presenti.

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