martedì 17 novembre 2009

Prg, la questione è risolta


Dal Corriere di oggi

Falconara Dopo l’approvazione “ora per allora” della giunta provinciale avvenuta la settimana scorsa, il Prg “contestato” ieri sera è passato in consiglio comunale per la dovuta presa d’atto. “I cittadini possono stare tranquilli – dice il sindaco Brandoni – la questione è risolta e adesso l’attività degli uffici urbanistici può riprendere regolarmente”. Il documento urbanistico del Comune, adottato nel 1999 dalla Giunta Carletti ed arrivato dopo un lungo iter in Provincia, avrebbe dovuto essere approvato con una delibera della Giunta e non dal voto dell’assemblea consiliare come invece avvenuto.

L’irregolarità è stata rilevata qualche mese dopo quando alcuni cittadini hanno deciso di presentare ricorso (per problemi relativi alla non edificabilità di alcune aree) finito in ultima istanza davanti al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. All’inizio di ottobre il Capo dello Stato ha dato ragione ai ricorrenti e il 6 dello stesso mese, quando la decisione è stata notificata al Comune di Falconara, il Prg è stato virtualmente “sospeso” e qualsiasi atto, dalla concessione edilizia alla piccola Dia, è stato bloccato a causa di una “vacatio” normativa. “Secondo noi – aveva chiarito il vicepresidente della Provincia ed assessore all’urbanistica Giancarlo Sagramola – la decisione è stata presa senza tenere conto che nel 2003 eravamo in una fase di passaggio da una normativa all’altra. In precedenza i Prg dovevano essere approvati dal Consiglio, poi sono passati sotto la diretta responsabilità della Giunta. All’epoca, avevamo fatto tutte le indagini necessarie per capire quale era la strada da percorrere ed è emerso, in base ad una norma transitoria, che il Prg doveva passare in Giunta per una presa d’atto e poi successivamente essere approvato dal Consiglio provinciale e così è stato fatto”.

“L’approvazione del Prg da parte del consiglio provinciale – ha spiegato Patrizia Casagrande attuale presidente della Provincia ed all’epoca assessore all’urbanistica – garantiva maggiore trasparenza e condivisione dell’iter perché, prevedendo un percorso in commissione consiliare, il piano veniva valutato con buona puntualità sui diversi aspetti tecnici. Sia l’allora presidente Giancarli che io, in veste di assessore eravamo convinti della necessità di quei passaggi preventivi all’approvazione. Al contrario, il parere di giunta provinciale previsto dalla legge 19 introduce una procedura formale che limita la governance di area vasta della Provincia e, soprattutto, il controllo del territorio, lasciato alle decisioni dei singoli Comuni”.

1 commento:

Ap ha detto...

I comunistoni ammucchiano danni su danni