domenica 27 dicembre 2009

Api, la trattativa si sposta
sulla mobilità interna

Dal Messaggero di oggi

FALCONARA - Una trattativa così lunga, prima dell’accordo di Natale, nessuno se la sarebbe mai aspettata tra i lavoratori dell’Api. Lunga e difficile. Eccezionale se si considera che nella storia del gruppo, questa è la prima volta che si parla di tagli al personale. Ne sa qualcosa Cristian Gatti, membro delle rsu interna per Cisl, alla sua prima vertenza interna. «Per me era la prima volta - racconta - ed è stato subito come essere in prima linea. Se si poteva fare di più? Ogni accordo porta con sé luci e ombre ma noi abbiamo fatto veramente il massimo in una situazione straordinaria». Non sono dichiarazioni dettate dall’inesperienza. Da parte Uil, Andrea Fiordelmondo che da oltre dieci anni segue le vicende dei lavoratori Api, conferma l’atipicità di una crisi mai sentita nel settore. «I sindacalisti che si occupano di energia - spiega - solitamente hanno a che fare con rinnovi contrattuali, con assunzioni. Trattative facili da gestire e per le quali si trova sempre una mediazione che l’azienda. La crisi però ha cambiato le cose ed ora anche un’azienda come Api può trovarsi in difficoltà». Ora occorrerà attendere per osservare gli sviluppi futuri. Fermo restando i 56 pensionamenti in tre anni, si dovrà valutare quanti usufruiranno volontariamente degli incentivi all’esodo per 24 mensilità. Soprattutto si apre una nuova stagione di confronti: la cosiddetta mobilità interna, per la quale agli operai rimasti saranno affidati ulteriori incarichi sarà, negli obiettivi di Cgil, Cisl e Uil, il prossimo terreno di confronto con Api. Il piano di risanamento partirà dal primo gennaio. Un percorso, secondo l’azienda «che ci avvicina agi obiettivi di inderogabile competitività e ci mette nelle condizioni di meglio affrontare questo periodo di profonda difficoltà. Il piano avrà come immediate priorità il miglioramento delle rese di produzione, la diminuzione dei consumi energetici (con impatti positivi anche dal punto delle emissioni) il miglioramento dell’efficienza nell’area di manutenzione e la razionalizzazione delle spese».

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