giovedì 10 dicembre 2009

L'Assessore Matteo Astolfi interviene sul problema discarica





Ancora al palo la definizione delle nuove tariffe per i rifiuti: l’incognita sulla discarica in cui dovrà conferire Falconara e la difficoltà di programmare l’estensione del porta a porta stanno rallentando, in vista del bilancio 2010, il calcolo dei nuovi parametri; per il prossimo anno, però, gli aumenti sono di nuovo in agguato. Nel 2009 gli incrementi dei costi, che sembravano inevitabili, sono stati scongiurati grazie allo scioglimento di Esino Entrate e a un contenimento delle spese concordato tra Comune e Cam, ma nel 2010 gli aspetti ancora da definire sono molteplici, soprattutto sui costi di smaltimento: sebbene le discariche di Maiolati e Corinaldo, dopo la conferenza di venerdì, potrebbero riaprire ai Comuni del Bacino 1 (tra cui Falconara), che così non saranno costretti a smaltire tutto fuori regione, l’ipotesi più rosea è che la disponibilità dei due impianti sarà temporanea o, comunque, limitata ad una percentuale dei rifiuti indifferenziati. Il rischio è di dover smaltire comunque fuori regione nel corso del 2010. «Finché non sappiamo in quale discarica conferire – spiega l’assessore all’Ambiente Matteo Astolfi – non possiamo nemmeno programmare l’estensione del porta a porta. Se fossimo costretti a smaltire fuori regione, il costo salirebbe alle stelle e, di conseguenza, aumenterebbe la tariffa per gli utenti. Vogliamo gravare il meno possibile sulle tasche dei cittadini, quindi se aumentassero i costi di smaltimento, dovremmo rivedere il calendario per l’estensione del porta a porta, che comporterebbe ulteriori costi di raccolta». A determinare tante difficoltà, secondo Astolfi, sono stati «gli errori strategico-politici dei Comuni del Bacino 1, in grande maggioranza di centrosinistra, che non hanno preso in considerazione la programmazione degli impianti di smaltimento e della differenziata». Le responsabilità maggiori, secondo l’assessore, sono state del Comune di Ancona «che ha dettato le condizioni al Consorzio Coneroambiente in virtù del maggior numero di abitanti», oltre che della Provincia, latitante nell’attuare il Piano dei rifiuti, «risalente addirittura al 2001». Un centrosinistra miope, secondo Astolfi, quello dell’anconetano: «Basta guardare alla vicina Emilia Romagna, che ha messo da parte i veti ideologici e ha pianificato in maniera pragmatica il ciclo integrato di gestione rifiuti, con un termovalorizzatore in ogni provincia. Eppure al governo dell’Emilia Romagna ci sono anche gli ambientalisti». Quanto alla ‘cabina di regia’ per gestire l’emergenza rifiuti, «sono convinto che Falconara non sarà chiamata a farne parte».

1 commento:

Anonimo ha detto...

Matteo pregate Dio di scaricarle il piu vicino possibile perche' la tarsu non vogliamo pagarla piu salata di cosi. A costo dai ordine ai camion di scaricarla davanti la provincia!!!