domenica 17 gennaio 2010

Arrestato un clandestino tunisino

Dal Corriere

Falconara Era stato scarcerato il 9 gennaio e in mano aveva un provvedimento d’espulsione che gli intimava di tornare in patria entro cinque giorni. Ma il cinquantenne tunisino, finito in carcere per spaccio di stupefacenti, anziché lasciare l’Italia continuava a frequentare i luoghi, tra Ancona e Falconara, che batteva prima dell’arresto in cerca di clienti a cui smerciare droga. Ieri mattina i carabinieri della tenenza falconarese, guidati dal tenente Matteo Demartis, lo hanno sorpreso ad Ancona e arrestato per violazione delle norme sull’immigrazione clandestina. Domani il magrebino, che ha già all’attivo diversi precendenti penali, sarà processato per direttissima. I carabinieri della tenenza di Falconara sono molto attivi nel controllo dell’immigrazione clandestina. Il 12 dicembre scorso avevano arrestato all’interno dell’ex Angelini, alla Palombella, due giovani tunisini senza permesso di soggiorno che dormivano al primo piano dell’edificio abbandonato, sequestrando 24 dosi di eroina, 15 grammi in tutto, pronte per essere smerciate. La droga era di Ayme Mejri, era era seguito da qualche settimana dai militari della tenenza di Falconara, l’altro venne subito scarcerato.


I sindaci di centrodestra a consulto da Brandoni


Falconara I sindaci di centrodestra delle Marche si sono incontrati ieri a Falconara per iniziativa per primo cittadino e vice presidente Anci Marche Goffredo Brandoni. “In occasione dell’assemblea annuale Anci tenutasi a Torino dal 7 al 9 ottobre scorso – fa sapere Brandoni – si è riscontrata l’utilità di incontrare, 3 o 4 volte all’anno, tutti i Sindaci del centrodestra della regione Marche per confrontarci e proporre iniziative comuni sulle problematiche che ci impegnano quotidianamente”.

Il progetto di incontri periodici è stato esposto ai vertici regionali del Partito che hanno acconsentito in pieno. “Nel corso degli incontri – prosegue Brandoni - relazioneremo e aggiorneremo tutti i colleghi Sindaci che interverranno su quanto emerso a Torino e su questioni che più interessano i nostri Comuni: dalla compensazione del trasferimento Ici ai Comuni ai provvedimenti sul federalismo fiscale, dalla riforma dei Servizi Pubblici Locali al trasferimento dei beni demaniali. Gli appuntamenti saranno itineranti, spaziando nell’intera regione, per non penalizzarne nessuno, iniziando da Falconara, anche per la sua posizione logistica centrale”. Presenti ieri all’incontro falconarese anche il coordinatore ed il vice coordinatore regionale del Pdl gli onorevoli Remigio Ceroni e Carlo Ciccioli.



Il graffitaro Tas invade la città

Falconara “Tas chi era costui?”. A questo punto bisogna veramente parafrasare Manzoni per cercare di capirci qualcosa. Si perché l’ignoto graffitista (o graffitaro, secondo i gusti) che ogni notte, nonostante il freddo intenso di questi giorni, si diverte a spargere a piene mani la sua firma in giro per Falconara, resta assolutamente misterioso, ma molto, molto attivo ovunque. I muri, le finestre, le saracinesche e i vetri dei negozi, quasi nulla è stato risparmiato nella zona centro-Stazione-via Flaminia dalla firma a caratteri cubitali ed in stampatello. Unica differenza da una notte all’altra la tonalità e il fatto che, di recente, lo stakanovista del graffito ha scelto di usare il pennello e soprattutto un colore a tempera (tipo quelli che si utilizzano per dipingere le pareti) che non lasciano un segno netto e preciso, come accade per le bombolette spray, ma gocciano inesorabilmente. La firma compare un po’ in tutta la città e c’è chi si sta cominciando ad irritare per questo gesto ripetuto apparentemente senza motivo e sicuramente in modo compulsivo.

Sembrano geroglifici

La scritta più recente è in un bell’azzurro intenso e su una saracinesca il misterioso imbrattatore ha tracciato anche un simbolo che ricorda i geroglifici egizi. Una passione quella dei graffiti selvaggi che a Falconara sta rischiando di diventare una mania con risvolti poco piacevoli per il decoro e la pulizia della città. Denunce ancora non ce ne sono, ma i carabinieri stanno cercando di risalire all’autore delle scritte. Autografi indecifrabili campeggiano un po’ ovunque e non mancano appassionate dichiarazioni d’amore “ti amo tanto” con tanto di firma. Il muro della canonica della chiesa del Rosario in via Mameli è diventato il quaderno per scrivere una poesia: “urlo il mio silenzio nelle labbra strette, celle di bellezze dai mugugni insoliti”. Non di rado, specie nella stagione invernale, sono gli stabilimenti balneari ad essere utilizzati come “lavagna” dagli appassionati della bomboletta spray, nonostante proprio al mare, il muro di cemento armato realizzato a sostegno della ferrovia e le pareti dei sottopassi di via Goito e di Villanova, sono stati quasi ufficialmente ceduti ai graffitisti che li hanno coperti di scritte e disegni.

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