sabato 20 febbraio 2010

La popolazione cala e gli artigiani suonano l’allarme

Dal Corriere

Falconara La Cna falconarese studia il territorio per “capire il mercato e sviluppare un confronto costruttivo a favore degli artigiani e dei commercianti iscritti”. L’analisi condotta in queste prime settimane dell’anno sui dati immagazzinati fino al dicembre 2009, ha evidenziato che la popolazione residente aumenta in tutti i comuni del comprensorio, fatta eccezione per Falconara, dove è in diminuzione già dallo scorso decennio. “Per quanto concerne il tessuto economico – spiega Andrea Riccardi responsabile Cna Zona Nord – il territorio di Falconara, Chiaravalle, Montemarciano, Camerata Picena e Monte San Vito comprende il 10% circa delle imprese della provincia. Se si considerano alcuni dei principali settori economici, si osserva che la zona Nord ha un ruolo relativamente meno deciso nel manifatturiero (8,9%) e che per molte attività di servizio il ruolo del territorio sul totale provinciale risulta maggiore, in particolare se consideriamo il commercio all'ingrosso e al dettaglio, la riparazione di automobili e moto (12,8%), il trasporto e magazzinaggio (14,9%), il noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (12%) e altre attività di servizi (11,7%)”. La popolazione della zona di Ancona Nord è composta per il 6,8% da stranieri, quota inferiore a quella media provinciale (8,1%) e che raggiunge punte massime nei comuni di Falconara (7,6%) e Chiaravalle (7,4%) e quote minime a Camerata Picena e a Monte S. Vito (entrambe 3,9%). Stando all’indagine statistica dell’associazione artigiana falconarese, la struttura per età degli stranieri residenti nell’area a confronto con la popolazione residente di cittadinanza italiana, vede una maggiore presenza di giovanissimi (19,1% contro 12,8%) e, soprattutto, di persone in età matura (79,2% contro 63,5%). Ridottissima la presenza di stranieri in età anziana (solo l’1,7%). Gli stranieri di provenienza rumena sono al primo posto per diffusione nell’area (sono oltre un quarto del totale stranieri) seguiti a distanza da tunisini (12,9%) e albanesi 10,8%).

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