lunedì 29 marzo 2010

Vedere Luttazzi da Santoro e benedire l'editto bulgaro


Non ho visto Raiperunanotte, avevo altro da fare. D’altronde sapevo per filo e per segno cosa mi sarei perso e lo facevo senza rimpianti. Il festival dell’ego santoriano non è esattamente il mio passatempo preferito e assistere alle ondate di aucompiacimento democratico della sua vasta corte mi avrebbe fatto venire l’orticaria.
Chiunque si dichiari a prescindere e senza contraddittorio dalla parte del bene, del vero e del giusto, chiunque si impanchi nel regno dei liberi considerando tutti gli altri servi – soprattutto se è un giornalista – perde alle mie orecchie il diritto di farsi ascoltare.
Alcuni amici mi hanno però suggerito di vedere (su youtube) il monologo di Daniele Luttazzi dicendomi che era da non perdere. E avevano ragione.
Alcune delle cose che scriverò qui di seguito sono riservate a lettori adulti, se quindi non lo siete o non siete preparati tralasciate di proseguire. E comunque io vi ho avvertito.
Dunque Luttazzi ha dedicato il suo siparietto a spiegare al colto e all’inclita il motivo per cui gli italiani continuano a votare per Berlusconi nonostante che questi li abbia sempre illusi e turlupinati.
Per farlo ha utilizzato la metafora dell’inculata. Con ricchezza di particolari Luttazzi ha spiegato cosa succede quando il marito o l’amante inculano la moglie o la fidanzata. Ha spiegato che di solito la donna non gradisce, che il suo “buco del culo” all’inizio è stretto e “reticente”. Che la posizione “a quattro zampe” sul letto (accuratamente mimata dal comico) è scomoda e faticosa. Ha poi illustrato cosa accade quando “il siluro di carne” di lui comincia a fare espressone sullo sfintere di lei, ha ancora mimato le sue grida di dolore, mentre questo si fa strada nelle sue viscere. “A un certo punto il suo buco del culo si apre come un ranuncolo a primavera e lei ti guarda sbigottita, sopresa, come uno scarafaggio schiacciato da Madre Teresa”. Mentre Luttazzi continua su questo tono le telecamere (non quelle della Rai per fortuna) indugiano sui volti sorridenti e compiaciuti di Santoro, Ruotolo, Icona, Travaglio, Lerner tutti i paladini della libertà incantati e soddisfatti. Anche il pubblico è in visibilio, le ragazze, le donne, ridono di gusto.
“Lei geme” spiega Luttazzi mimando i gemiti, “sembra non piacerle ma in realtà le piace e questo è molto eccitante soprattutto per lui… anche perchè in questa fase il suo buco del culo brucia come una anello di cipolla” e giù applausi e risate.
Alla fine “la donna cede di schianto, non c’è più dolore solo piacere e lei urla siiiii, siiiii”: l’Italia con Berlusconi è in questa terza fase, grida Luttazzi e viene giù il Paladozza mentre gli eroici giornalisti liberi (e maschi) si sganasciano dalle risate. Non è finita, c’è una postilla. Luttazzi spiega che alla fine lei dice “sborrami sulla schiena ma attento ai capelli”.
Ho fatto fatica a trascrivere queste frasi e spesso ho avuto voglia di mettere dei puntini al posto delle parole. Poi ho pensato che se sono andate in onda nella grande festa della libertà, quella che addirittura Aldo Grasso ha definito la grande svolta della comunicazione politica, quella che anche Rai3 e l’integerrima Sky hanno felicemente trasmesso, chi ero io per censurare?
Però una cosa mi chiedo. Dopo un’intera stagione in cui questi stessi conduttori e grandi firme della tv ce l’hanno menata col “corpo della donna” nell’era berlusconiana, con il disprezzo dello “specifico femminino” da parte del Cav., con la mercificazione della bellezza nel mondo illusorio e televisivo dello psiconano, nessuno ha un avuto un sussulto di vergogna mentre applaudiva il tormento dell’inculata?
E dov’erano Concita De Gregorio e Sofia Ventura, e Lidia Ravera e tutte le “brave ragazze” che hanno alzato ditino e sopracciglio per tutta una stagione ogni volta che Berlusconi azzardava una barzelletta o una battuta al femminile? Erano anche loro a Bologna ad applaudire la “sborrata sulla schiena”? E Lerner che sulla violazione berlusconiana del “corpo della donna” c’ha messo in piedi una dozzina di puntate dell’Infedele, forse s’è alzato e se n’è andato o è rimasto a godersi “lo scarafaggio schiacciato da Madre Teresa”?
Io per parte mia ho fatto una cosa inconfessabile e forse l’ordine dei giornalisti non me lo perdonerà. Ho benedetto l’editto bulgaro.


L'occidentale

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sono sempre piu' convinto,che grazie a Santoro,Luttazzi,Travaglio,Lerner,Dandini,Floris ecc,al cavaliere non mancheranno mai i consensi.Lunga vita e....trasmissioni ai signori di cui sopra.