martedì 13 aprile 2010

Dal Corriere

“Città spenta, i giovani scappano”

Il farmacista Alessandro Margutti: “Non è colpa di chi governa, però ora basta piangersi addosso”

Falconara “Basta piangersi addosso. E’ ora di cominciare ad impegnarsi sul serio per questa città, per la quale credo si possa fare molto, mettendoci un po’ di entusiasmo e di buona volontà”. Farmacista (per tradizione familiare da quattro generazioni), 37 anni, appassionato di ambiente ed ecologia, rugbista convinto molto attivo nella squadra locale, Alessandro Margutti la sua Falconara la guarda con occhio critico, ma anche con molta voglia di cambiare quegli aspetti che la stanno rendendo “poco interessante e decisamente non attrattiva soprattutto per i giovani”.

“Mi dispiace – dice – che la città sia percepita, da chi abita nei dintorni, come non attraente, con poco ‘appeal’ tranne nella stagione estiva, però la realtà è questa, ma non se ne può certo fare una colpa a chi governa ora, le scelte poco lungimiranti sono state fatte in passato e adesso ne paghiamo le dirette conseguenze”. Scarsa attenzione a questioni come tutela ed incremento degli spazi verdi, sostegno al turismo, mantenimento degli spazi culturali, poche iniziative dedicate ai giovani i quali “senza veri stimoli emigrano verso altre zone”, insieme alla difficoltà di interazione fra le diverse zone del territorio comunale, hanno contribuito secondo Margutti, allo sviluppo di una realtà in cui “ognuno cura il proprio orticello e ha poca voglia di vivere la quotidianità”.

“E non è questione di sicurezza e di immigrati – assicura Alessandro Margutti – noi in farmacia abbiamo molti clienti stranieri e non ci sono mai stati problemi, i rapporti sono buoni, l’unica difficoltà è di ordine linguistico, ma con buona volontà si supera. La migrazione è una realtà, dobbiamo vederla come una risorsa e pensare all’accoglienza ed all’integrazione. Quanto alla sicurezza, penso che alcuni interventi, come l’illuminazione della zona stazione, siano stati un’ottima idea”. Impegnato nel volontariato e nel sociale, Alessandro Margutti dal canto suo ha scelto di mettersi in gioco in prima persona, al di là ed oltre il lavoro quotidiano, perché ha deciso di credere fortemente alla possibilità di salvaguardare il suo territorio. “Con un gruppo di persone interessate a questi temi – spiega – abbiamo aderito alla cooperativa Retenergia, adesso stiamo cercando di sensibilizzare i cittadini sull’importanza delle fonti rinnovabili e sulla possibilità di produrre energia elettrica ‘pulita’ e a costi ridotti. Un lavoro non semplice, però ci crediamo moltissimo”. Obiettivo della cooperativa è quello di trovare spazi utili per l’installazione di pannelli fotovoltaici. “A Falconara ci sono moltissimi palazzi con tetti che sarebbero perfetti per questo utilizzo – osserva Margutti – mancano l’interesse e la voglia, certo il beneficio non è immediatamente tangibile, ma significa cambiare sul serio, vuol dire produrre energia senza inquinare con un immenso beneficio per l’ambiente e per l’aria che respiriamo”.

marina minelli,

1 commento:

Anonimo ha detto...

Chiedetelo alle persone che tempo fa hanno scritto sul Carlino attaccando il consigliere, come mai la citta' di Falconara si svuota. Tanti soloni che parlano. Rimarrete voi e i clandestini. W la lega