sabato 17 aprile 2010

Sulle accise l’impegno di Ciccioli e Ceroni

Dal Corriere

Falconara “Accise per Falconara? Adesso vi spiego come stanno davvero le cose”. Dopo l’acceso botta e risposta fra il primo cittadino Goffredo Brandoni e l’ex vice sindaco Roberto Piccinini sulla questione delle accise, anche l’onorevole Carlo Ciccioli (PdL) ha deciso di dire la sua. Ciccioli aveva proposto una modifica all’interno dell’ultima finanziaria. “Insieme al collega Remigio Ceroni – spiega il deputato del PdL – abbiamo presentato un emendamento con il quale si stabiliva che la Regione Marche doveva obbligatoriamente passare al Comune di Falconara il 5% dei fondi ottenuti dallo Stato appunto grazie alle accise”. L’emendamento, accolto in Commissione, è stato però respinto dal Governo. “La risposta è arrivata dal ministro Tremonti in persona – prosegue Ciccioli – poiché una norma di questo genere era contraria al principio del federalismo fiscale da lui stesso auspicata. Anzi secondo Tremonti in questo modo si sarebbe proprio scavalcato il principio del federalismo che implica la gestione della spesa (secondo il principio di responsabilità) da parte della Regione stessa. L’anno prossimo Ceroni ed io torneremo alla carica, sennò Falconara che governi il centro-destra o il centro-sinistra non ha speranze di poter uscire da questa situazione di crisi”. Nei giorni scorsi il sindaco Brandoni aveva fatto sapere, replicando a Piccinini il quale lo accusava di “diffondere false speranze” fra i cittadini che il progetto delle accise è sempre stato tra le sue priorità. “E’ un disegno in cui credo veramente – aveva chiarito il sindaco – perché, dettaglio non trascurabile, questo Comune ha assoluta necessità di ottenere entrate di natura straordinaria; è sempre stata mia premura presentarlo e proporlo in tutte le sedi possibili, con un impegno ed una costanza a 360 gradi e non mancherò di insistere su questa linea anche nel prossimo futuro”. Piccinini invece aveva ricordato che “l’Api è chiamata a versare annualmente, dal 1996, una quota dell’accisa sulla benzina su un “ Fondo per le Regioni” e che l’importo complessivo viene poi ripartito tra tutte le Regioni a Statuto ordinario, quindi anche a favore di quelle sul cui territorio non è presente alcun impianto di raffinazione”.

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