domenica 9 maggio 2010

Dal Corriere Adriatico

“Sosta e degrado, siamo al collasso”

Stefano Roselli dello storico bar sulla Flaminia: “Resistiamo nonostante la città non offra nulla

Falconara “Questo è un territorio difficile ma resistiamo, siamo qua da tre generazioni e vogliamo andare avanti”. Stefano Roselli, titolare insieme al fratello dello storico bar-gelateria che porta il nome della famiglia, è convinto che “con un po’ di buona volontà da parte di tutti la situazione potrebbe presto migliorare”.

Cosa vorrebbe dire al sindaco?

“Ci ho parlato la settimana scorsa, gli ho sottoposto una serie di questioni, in primis i parcheggi. Noi siamo in una zona che il lunedì e il giovedì, con il mercato, collassa. I posti non ci sono, ma allora che gli agenti della polizia municipale ci mettano un po’ di buonsenso e non siano fiscali al millimetro. L’altro giorno la mia auto era di qualche centimetro fuori dalle strisce blu e nonostante avessi regolare permesso l’agente mi ha fatto una ramanzina. Gli ho detto che era tutto pieno e lui mi ha risposto: non è un problema mio. Una’osservazione un po’ forte, un atteggiamento piuttosto rigido, se stiamo a guardare le virgole non ne usciamo più”.

Quali dovrebbero essere le priorità del Comune?

“Il decoro della città. Ci sono zone che hanno bisogno di un restyling urgente. Ci sono dei negozi stranieri, anche nei presso della stazione e del centro, che sono orrendi. Il sindaco dovrebbe emettere un’ordinanza, altrimenti sarà sempre peggio. Qui accanto al bar c’è una costruzione semi diroccata che ha porte e finestre coperte da lamiere arrugginite. Io ho rinnovato tutto e qui vicino ho questa visuale non proprio entusiasmante. Poi ovviamente le strade che sono un disastro”.

Quali sono più grandi problemi della città e del territorio?

“Assolutamente il degrado. Capisco che i soldi non ci sono, però non è possibile andare avanti così e non è neanche concepibile che i debiti debbano pesare sulle spalle dei cittadini. L’aumento della Tarsu è un disastro per molti di noi, io ho una bolletta da paura. Poi c’è stata la questione delle insegne, sono arrivate delle multe e ancora non si capisce quale sia la politica dell’amministrazione in questo particolare settore”.

Quindi è difficile mantenere in piedi un’attività a Falconara?

“Sì, perché c’è la continua sensazione di essere spremuti di tasse. Così i negozi chiudono e chi può si trasferisce altrove. A stare qua non c’è nessun vantaggio. Il territorio è difficile, la città non offre nulla: un teatro, un cinema, una vita sociale, nulla di nulla. Restare è una sfida quotidiana”.

Marina Minelli,

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mi chiedo. Cosa fa questa amministrazione di diverso rispetto a quello che avrebbe fatto un bel commissario?
Avrebbe alzato la tarsu e aumentato le rette.