martedì 28 settembre 2010

Dal Corriere Adriatico

Tutti i palazzi fantasma

Dalle scuole agli impianti sportivi: ecco i 22 immobili da accatastare


Falconara Sono una ventina gli immobili comunali che le passate amministrazioni si sono dimenticate di accatastare. Nell’elenco figurano anche il municipio, moltissime scuole e anche il PalaBadiali, ma adesso l’assessore al patrimonio Matteo Astolfi ha deciso di chiarire un po’ la situazione. “Nel complesso si tratta di una spesa abbastanza consistente ma è un intervento che va fatto - dice Astolfi -. Dagli uffici del Catasto ci sono arrivate delle richieste precise e non si può più temporeggiare. Faremo tutto con risorse interne, senza coinvolgere consulenti esterni”. Il Comune ha infatti deciso di formare un dipendente comunale presso il Catasto di Ancona o quello di Pesaro non appena verranno avviati degli stage specifici. Gli edifici non accatastati sono la scuola elementare e materna Aldo Moro, la scuola elementare Mercantini, la scuola media Ferraris e relative palestre, la scuola materna Rodari, la scuola elementare Dante Alighieri e annessa palestra, la ex scuola elementare di via della Repubblica con annessa palestra. Figurano inoltre la sede comunale di piazza Carducci con annessa sala convegni, parte della scuola elementare di via Marconi, la scuola elementare Zambelli e relativa palestra, la serra comunale di via Sordi, la scuola media Montessori e relativa sede distaccata. Ci sono inoltre parte della scuola elementare di via Pietro Mauri a Castelferretti, l’asilo nido di via Aleardi, la scuola materna di via Aleardi, la ex scuola materna di via Santa Maria ora adibita ad alloggi sociali, l’ex casa del custode cimitero, anch’essa adibita ad alloggi sociali, gli alloggi sociali di via Castello di Barcaglione e la ex scuola elementare di via Fiumesino. Nell’elenco anche il palasport Badiali, i campi da tennis, il campo sportivo Roccheggiani, relative tribune e locali di servizio e il Palaliuti a Castelferretti. “Inoltre - precisa l’assessore - molti altri fabbricati e terreni di proprietà comunale, circa il 30% del totale, sono caratterizzati da dati censuari diventati non più veritieri a seguito delle variazioni di consistenza o di destinazione d’uso nel tempo intervenute”. Astolfi osserva che le procedure non sono state completate per dimenticanza o perché a completamento dell’opera mancavano i fondi. “Però non è più possibile andare avanti così, è un obbligo di legge ed è necessario avere dati catastali completi ed esatti per manutenzioni, modifiche e valorizzazioni”. Esistono anche numerosi terreni che, a seguito della realizzazione di piani Peep e opere pubbliche, sono stati acquisiti dal Comune ma non sono ancora intestati all’ente
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Marina MInelli,

1 commento:

Anonimo ha detto...

Una volta nei comuni si faceva tutto senza consulenti