mercoledì 26 gennaio 2011

“Senza riconversione sarà crisi”

Sindacati delusi dall’incontro in Regione su rigassificatore e nuova centrale Api


Dal Corriere

Falconara “Adesso siamo sinceramente molto preoccupati per il futuro”. I rappresentanti dei sindacati di categoria dei chimici ed energia, Filtem-Cgil, Uiltem-Uil e Femca-Cisl, che ieri hanno incontrato gli assessori regionali al Lavoro Marco Luchetti, all’Industria Sara Giannini e all’Ambiente Sandro Donati si sono dichiarati “delusi” dall’esito del confronto. Sul tavolo le prospettive per il rigassificatore e la centrale a ciclo combinato da 580 Mwe progettati dall’Api e dalla cui realizzazione, secondo Gilberto Zoppi (Filtem-Cgil), Daniele Paolinelli (Femca-Cisl) e Andrea Fiordelmondo (Uiltem-Uil), dipende il futuro dell’azienda dei lavoratori. “Il nostro timore – hanno detto – è che se non ci sarà un’implementazione attraverso questi nuovi impianti e quindi l’evoluzione della raffineria e la sua riconversione nella direzione del sito energetico ambientalmente avanzato, potranno esserci presto dei problemi a livello occupazionale”. Insomma, una crisi potrebbe essere alle porte. Secondo quanto riferito dai sindacalista, nell’incontro avuto con gli assessori, la Regione - cui spetta dare il via libera alla realizzazione degli impianti - avrebbe confermato, per quanto riguarda la centrale da 580 megawatt, che il piano energetico-ambientale regionale non prevede strutture di tale potenza, e che problemi sussistono anche per il rigassificatore, per via della contrarietà delle amministrazioni municipali di Ancona, Senigallia e Montemarciano, dei cittadini e delle associazioni. Gli amministratori regionali avrebbero, inoltre, insistito sull'esigenza di riavviare il confronto e costruire il necessario consenso, dando appuntamento ai sindacati per un nuovo incontro a breve scadenza. “Il problema – hanno osservato i sindacalisti – è che ci sono molti ostacoli riguardo ai nuovi progetti, i Comuni del territorio si sono mobilitati e quindi anche la Regione sta rallentando, però l’azienda è già ad un punto critico e il rischio di ulteriori difficoltà è elevato”. Zoppi, Paolinelli e Fiordelmondo hanno ricordato che è in corso un piano di riorganizzazione dei cosiddetti esuberi (l’accordo è stato sottoscritto nel dicembre del 2009), che prevede l’uscita nell’arco di tre anni di 92 persone. “Se centrali e rigassificatore non andranno avanti – hanno dichiarato i rappresenti delle organizzazioni sindacali – il rischio per l’occupazione c’è, è inutile negarlo, e diventerà sempre più pressante. Ora tocca all’azienda recuperare il rapporto e il consenso sul territorio, altrimenti resteremo a questo punto morto e sarà sempre peggio perché il mercato è in crisi e nuove e più grandi impianti di raffinazione stanno per essere realizzati nel bacino del Mediterraneo in aperta concorrenza con il polo falconarese”. Al confronto di ieri erano presenti anche i delegati della Rsu aziendale.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Mangia operai!

Anonimo ha detto...

Vi faranno chiudere ,ma poi marceranno con spacca in prima fila per sbraitare contro la chiusura.

Anonimo ha detto...

Speriamo che gli operai che lavorano all'Api e,per l'Api,prendano atto della volonta' della Regione Marche nei loro confronti.

P.P. ha detto...

Operai,ricordatevi in futuro di Spacca,di Donati, della Giannini e del concittadino falconarese Luchetti,quando andrete a votare.