mercoledì 23 febbraio 2011

Redazione "Il Giornale"

E l'Onu dà i numeri: "La situazione è grave, ma non preoccupatevi..."


Roma - Occorre prepararsi a tutti i possibili scenari, apprestare piani di intervento e di emergenza, per essere pronti a un eventuale "flusso importante" di immigrati dalla Libia, ma senza alzare troppo i toni, per evitare che l’opinione pubblica abbia l’impressione di essere invasa. È quanto sostiene Laura Boldrini, portavoce in Italia dell’Alto Commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr), commentando le parole del ministro degli Esteri Franco Frattini, che in un’intervista al Corriere della Sera ha dichiarato oggi che il crollo del regime libico potrebbe portare in Italia 2-300 mila immigrati. Boldrini precisa di non sapere quali siano le fonti del ministro, ma sottolinea come in situazioni simili le stime vengano fatte "sulla base di fonti diverse, quali osservatori locali, intelligence e ambasciate". Quindi ricorda che in Libia "ci sono rifugiati e richiedenti asilo provenienti da diversi Paesi del Corno d’Africa, che in questo momento si trovano in grandissima difficoltà, sia perchè i dimostranti sostengono che siano stati reclutati dei mercenari africani per sparare sulla folla, sia perchè lo stesso figlio di Gheddafi ha detto in televisione che dietro la rivolta ci sarebbero gli stranieri".

Le preoccupazioni della Boldrini ""La posizione dei rifugiati africani è particolarmente a rischio - sottolinea il portavoce dell’Unhcr - nel nostro ufficio sono registrati circa 11.000 tra rifugiati e richiedenti asilo, ma ci sono molte altre persone bisognose di protezione che non sono registrate presso di noi. E queste persone non hanno alcun riferimento nel Paese, da quando nello scorso giugno non possiamo più registrare nuovi richiedenti asilo". Di fronte a quanto sta accadendo in Libia, afferma, "ritengo sia giusto e importante apprestare piani di intervento, prepararsi a vari scenari, ma anche non alzare troppo i toni, per non generare ansia nell’opinone pubblica". Boldrini evidenzia anche come "in una situazione simile, a prescindere da quale sarà l’esito delle proteste, è prevedibile che ci saranno anche libici che non si sentiranno più al sicuro e cercheranno di uscire dal Paese". Un fatto "mai accaduto in passato". Boldrini ricorda infine come l’Italia abbia già vissuto in passato situazioni in cui "arrivavano via mare decine di migliaia di persone in fuga o da un crollo di regime, come nel caso dell’Albania, o da conflitti, come nei Balcani e nel Kosovo. Nel 1999 arrivarono 36.000 persone".


L'allarme della ricercatrice: 2 milioni di profughi Oggi, dalle pagine del Messaggero, lancia l'allarme la ricercatrice dell'università di Oxford Emanuela Paoletti, suona la campanella d'allarme: "Due milioni di immigrati clandestini potrebbero riversarsi alle nostre frontiere"

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