sabato 19 febbraio 2011

Dal Corriere Adriatico

Frattura nel Pd per il rigassificatore

In sette firmano una lettera ai vertici regionali per chiedere chiarimenti sulla posizione del partito


Falconara A quanto pare sulla questione del rigassificatore all’interno del Pd falconarese non c’è una totale unanimità di vedute. A pochi giorni dal convegno promosso dal coordinamento comunale, presenti i sindaci del territorio, consiglieri regionali e provinciali ed esperti, un gruppo di iscritti fa sapere di non essere del tutto in linea con le posizioni ufficiali e di considerare assolutamente necessario un confronto aperto sul tema alla presenza di tutti gli iscritti.

Liano Barchiesi (consigliere dei Ds nelle legislature Carletti), Paolo Polonara, Giulio Cosimi (consigliere della Margherita e poi assessore della giunta Carletti), Cesare Caimmi, Giorgio Catacchio (funzionario della Cgil), Fausto Fava e Sergio Perucci hanno scritto ai segretari regionale, provinciale e comunale del Pd una lettera chiarificatrice. “Vorremmo puntualizzare alcuni aspetti – dicono – in merito al problema della riconversione della raffineria Api”.

Contemporaneamente i sette firmatari della lettera ci tengono a precisare di non aver “mai considerato illegittime le posizioni prese dal nostro partito nel merito della questione”. “Abbiamo semplicemente richiesto – spiegano - un più approfondito momento di riflessione collettiva e di dibattito del partito e, successivamente, con i lavoratori, la città, e con il territorio nel suo insieme. Noi ribadiamo la volontà di confrontarci e di dialogare con quella sensibilità ambientale che si manifesta, seppur in maniera eterogenea, nel territorio e nel nostro partito”.

Barchiesi, Polonara, Cosimi, Caimmi, Catacchio, Fava e Perucci sono perplessi sugli aspetti legati all’occupazione. “La logica che ci anima e contraddistingue – proseguono – è poggiata sull’incertezza occupazione per i circa 1500 lavoratori della raffineria Api e dell’indotto. Incertezza che si manifesta continuamente con la difficoltà creata dalla crisi economica e dalla globalizzazione dei prodotti petroliferi. Inoltre, in un territorio che va rapidamente desertificandosi sul versante industriale, un progetto di riconversione incentrato su un miliardo di euro di investimenti, ci sembra un’occasione che il territorio debba quantomeno valutare con grande attenzione e senso di responsabilità”.

I sette firmatari di quello che ha tutta l’aria di essere un appello vogliono anche ricordare (“sempre in toni pacati” ci tengono a precisare) che il loro impegno per il partito, “nel quale siamo orgogliosi di militare, non è mai mancato ed anzi, in un bacino elettorale importante come la raffineria, vogliamo continuare ad essere un riferimento per i lavoratori”. “Per tutti questi motivi – concludono - richiedere come stiamo facendo un’assemblea degli iscritti al Partito Democratico non crediamo corrisponda a logiche personalistiche, né tanto meno poco chiare ed irrispettose delle regole, tutt’altro, evidenzia una volontà di partecipazione e costruzione di una posizione unitaria, che parta però davvero dalla difesa del lavoro e dei lavoratori”.

marina minelli ,

6 commenti:

Ely ha detto...

Che tristezza aver creduto in un partito che difendeva gli operai, lo sviluppo, le imprese, il livello occupazionale. Ormai il parito e' in mano ad un gruppo di pasdaran che lo stanno portando verso la seconda sconfitta consecutva a falconara. Complimenti, solo una classe dirigente locale come la nostra poteva distruggere tutto in una manciata di anni.

O.B. ha detto...

Aggiungerei che oltre alla debacle interna, che crea fratture insanabili all'interno delle tante anime del pd,bisgna fare anche una seria analisi politica. Il centrodestra sotto le elezioni comunali 2008 ha mandato a tutti la brochure programmatica nella quale, tra i vari punti c'era scritto: "si alle centrali". Ora questa posizione, non mi sembra che abbia nuociuto particolarmente alla pdl, considerando anche il risultato finale. Le persone a Falconara per lo piu sono disinteressate da cio che fa l'api, ma chi piu chi meno ha amici o parenti che ci lavorano. Ora, il Pd, che con i suoi reiterati no, rischia di mettere in seria crisi una gande azienda che da molti posti di lavoro, cosa pensa di guadagnare politicamente? Voti?? Sicuramente no. Chi lavora la dentro, oramai non votera' mai piu' pd, coinvolgendo anche i propri familiari chiaramente. Forse si rafforzera' politicamente? Nemmeno, ormai la frattura si e' aperta considerando che ce ne sono molti altri che tacciono ma non condividono la linea del partito. Prenderanno preferenze tra i soliti 200 che fanno le manifestazioni?? Nemmeno, quelli votano cic. Ma allora mi domando: perche' volete autodistruggervi e costringere le persone a non votare o votare Brandoni?

Anonimo ha detto...

Finche' il PD falconarese,avra' questa classe dirigente,Brandoni puo' dormire sonni tranquilli.

Anonimo ha detto...

Ho letto su manifesti,di un'assemblea pubblica indetta dal PD falconarese,al riguardo del rigassificatore e delle centrali Api.Stranamente sono stati invitati tutti i sindaci e amministratori "rossi" del territorio,tranne il sindaco di Falconara.Immagino gia'l'unidirezionalita' del dibattito.Tanto valeva fare un incontro ristretto nel PD,dove il sindaco di Senigallia avrebbe potuto abbracciare quello di Montemarciano,quello di Chiaravalle il sindaco di Ancona e,per ultimo tutti insieme fare il girotondo con Federici.

Anonimo ha detto...

x Ely
il pd di falconara sta facendo esattamente quello che fa il pd nazionale.
sono fuori dal mondo e fuori di testa.
Ecco perchè il centrodestra vincerà alle prossime elezioni, anche se non ci sarà berlusconi.
Infatti ci saranno maroni, alfano, tremonti e altri.
Invece a sinistra c'è la bindi.
Mi spiega qualcuno perchè non candidano Renzi?

in miniera!!

E.L. ha detto...

Renzi,siccome non e' un comunistone doc e,pretende di mandare in pensione i vari Dalema,Bersani ,Veltroni,Bindi ecc.,sara' sempre piu' emarginato.In piu' ha l'aggravante di non essere un antiberlusconi doc.Eretico.Va combattuto.