lunedì 4 luglio 2011




Comunicato Regione Marche sul rigassificatore








Il Governo regionale si è mosso in coerenza con il mandato ricevuto dall’Assemblea Legislativa delle Marche del 17 maggio 2011.

Una Risoluzione che impegna la Giunta regionale a negare l’intesa per la realizzazione del rigassificatore “qualora non si raggiunga un accordo su un progetto industriale di bonifica, riqualificazione e riconversione produttiva del sito che riduca gli attuali impatti ambientali e garantisca la sicurezza sul lavoro e sulla salute, unitariamente alla salvaguardia dei posti di lavoro e dell’interesse collettivo”, auspicando anche un intervento pubblico-privato nel settore energetico.

Nei giorni successivi, dunque, sono state verificate le garanzie richieste su: salute; ambiente e territorio; lavoro e occupazione; monitoraggio e controllo; sistema Adriatico, con riferimento sia alla politica energetica nazionale che al quadro della mobilità.

Il confronto tra la Regione e l’API ha prodotto un’ipotesi di accordo che ora verrà sottoposto il prossimo 6 luglio all’attenzione dell’Assemblea Legislativa Regionale.

Questa ipotesi di accordo sottolinea, evidenzia e definisce i seguenti aspetti.

1.Il parere sul rigassificatore API non comporta alcuna modifica del Piano Energetico Ambientale che la Regione ha approvato nel 2005.

2.Il progetto di rigassificatore ha ricevuto i seguenti pareri tecnici: favorevole del Comune di Falconara direttamente interessato all’impianto; sostanzialmente non negativo della Provincia di Ancona, con prescrizione; favorevole del Servizio Ambiente della Regione, espresso in piena autonomia; favorevole del Ministero dell’Ambiente.

3.La valutazione epidemiologica degli ultimi 10 anni sull’area interessata, effettuata dall’Agenzia Regionale Sanitaria e dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, presenta indicatori di criticità inferiori alla media regionale.
I dati epidemiologici relativi all’area industriale di Falconara mediamente sono anche al di sotto di quelli relativi ad altri distretti industriali della Regione.
Nell’ipotesi di accordo si rafforza il monitoraggio epidemiologico gestito direttamente dalla Regione.

4.Le emissioni in atmosfera potrebbero essere ulteriormente ridotte, grazie all’eventuale accordo API-Regione che comporterebbe 120 milioni di investimenti da parte dell’Azienda sulla attuale raffineria specificamente dedicati.
API si impegna a ridurre il livello di lavorazione del greggio e a sviluppare progetti di crescita nel settore delle energie rinnovabili.
Gli effetti sull’ecosistema marino del rigassificatore sono comunque tecnicamente sostenibili perché lo scarico di cloro nelle acque avviene con concentrazioni molto ridotte e inferiori a 0,1 milligrammi al litro, dunque ben al di sotto al limite di 0,2 milligrammi previsto dalla legge che norma gli scarichi idrici. In ogni caso molto al di sotto rispetto alle concentrazioni immesse in mare dall’attuale impianto IGCC (Turbogas) della stessa azienda, oggi di 7 volte superiori a quelle previste per il rigassificatore in termini di flussi di massa.
E’ importante sottolineare che gli investimenti aggiuntivi di miglioramento industriale previsti nell’ipotesi di accordo di programma potrebbero anche determinare un abbassamento degli scarichi in mare dell’impianto IGCC, con la risultante di un bilancio netto positivo circa i flussi di massa complessivi di cloro in acqua rispetto alla situazione attuale.
Inoltre, gli effetti sull’ecosistema marino, sia con riferimento alla concentrazione di cloro che alla restituzione in mare dell’acqua utilizzata per il raffreddamento dell’impianto a -6 gradi centigradi, si esaurisce in un raggio di 200 metri, come si definisce sulla base di un modello sperimentale.
I timori di eutrofizzazione sembrano scarsamente motivati perché tale fenomeno, che favorisce la proliferazione delle alghe, è innescato dal riscaldamento delle acque, e non dal raffreddamento che si realizza nel processo di rigassificazione.
Il sistema di monitoraggio gestito da Regione e ISPRA viene comunque rafforzato e integrato rispetto a quello già previsto dalla valutazione di impatto ambientale, con costi a carico dell’API.

5.L’API si impegna a mantenere per 10 anni gli attuali livelli di occupazione ed eventualmente incrementarli.
L’Azienda si impegna anche a valutare progetti di reimpiego di lavoratori in difficoltà di altre realtà aziendali in crisi del territorio e a privilegiare imprese marchigiane.
Esiste anche un’ipotesi di studio per l’eventuale produzione di navi gasiere negli stabilimenti di Fincantieri.

6.Pur avendo la Regione Marche firmato una clausola di riservatezza, che ha consentito di approfondire piano industriale e flussi finanziari, si può dire senza timore di violarla, che i margini dell’attività dell’impianto compensano dal terzo anno le perdite annuali della raffineria.

7.Una eventuale caduta delle attività della raffineria comporterebbe un pesante utilizzo di fondi pubblici per ammortizzatori sociali anche in deroga, che nell’attuale situazione di crisi economica della provincia di Ancona, che già ricomprende Fincantieri e A.Merloni, risulterebbe difficilmente sopportabile.

8.La crisi della raffineria comporterebbe in base a calcoli dell’Autorità Portuale di Ancona una riduzione delle attività del 40% e dei flussi finanziari del 50% del porto di Ancona, che già oggi non rientra tra i primi 10 scali strategici del Paese.

9.Nell’ipotesi di accordo stilata, la Regione può entrare a far parte della Società del rigassificatore, con una partecipazione fino al 30%, ed il suo rappresentante nel Consiglio d’Amministrazione avrebbe con il suo voto diritto di veto su ogni decisione strategica in contrasto con l’accordo sottoscritto.
I relativi utili della partecipazione regionale potrebbe essere destinati alle politiche per il lavoro, l’ambiente e il sociale.

10.Per quanto attiene la sicurezza, l’impianto di rigassificazione ha ottenuto il nulla osta di fattibilità preliminare da parte del Ministero dell’Interno, Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco.

11. Sul fronte turistico, in Italia esiste da 3 decenni un rigassificatore tra l’altro a terra, mentre quello di Falconara sarebbe a 16 km su una piattaforma già esistente, esattamente a Porto Venere, che non ha determinato una diminuzione dei flussi turistici delle Cinque Terre, consentendo di conservare la bandiera blu.

12.La Regione ha chiesto e ottenuto una comunicazione ufficiale del Ministero dello Sviluppo Economico sulla politica energetica nazionale nel Mar Adriatico, in cui si evidenzia la natura strategica dei rigassificatori soprattutto alla luce del risultato del referendum sull’energia nucleare ed un quadro che prevede la realizzazione di rigassificatori a Brindisi, Rovigo e Falconara.

13.L’eventuale diniego della Regione, comunque da motivare adeguatamente, potrebbe anche non essere sufficiente, in base a valutazioni giuridiche, per impedire l’autorizzazione dell’impianto da parte dello Stato.

Su questi elementi è stata richiesta la riflessione delle istituzioni e della comunità regionale. Una riflessione che deve essere ispirata al principio di responsabilità nel rispetto del programma di governo della Regione Marche che prevede centralità del lavoro, crescita sostenibile, sicurezza sociale e valorizzazione dell’ambiente
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20 commenti:

Anonimo ha detto...

Penso che ci siano tutti i presupposti per dire si al rigassificatore di Falconara.Se non altro finira' il tormentone,con buona pace del PD falconarese e del sindaco Mangialardi di Senigallia.I comitati invece,dovranno rassegnarsi.

Anonimo ha detto...

Domani assalto alla regione

C.N. ha detto...

Soffro tanto per Federici,Scortichini,Luconi,Calcina,Cenci e per i vari comitati.Spero possano ripre3ndersi presto dopo il sonoro ceffone preso in faccia dalla Regione,sul rigassificatore.

Anonimo ha detto...

Il Pd di Falconara e' stato sconfessato dalla propria maggioranza regionale. Il direttivo e i consiglieri apertamente ostili per serieta' devono dimettersi.

Anonimo ha detto...

Ho sentito le dichiarazioni del gruppo di dip. della fincantieri che contestavano Spacca.
Si sono permessi di dire (così riporta un giornale locale) che sono contro il rigassificatore perchè sono a favore di un polo energetico ambientale...bla bla bla. Ma se è tanto facile farlo, se lo facessero loro in fincantieri sto polo energetico con energie rinnovabili!E pensare che la cassa integrazione a questi gliela paghiamo tutti noi cittadini, anche i dipendenti api e famiglie.

Milos ha detto...

Vero, visto che i comitati hanno la soluzione per il fotovoltaico che salverebbe aziende e darebbe posti di lavoro, proponete il vostro piano a fincantieri. Se e' come dicono i fantasiosi, saranno tutti contenti gli operai fincantieri

V.S. ha detto...

Fino pochi mesi fa era facile immaginare Federici,Calcina, Scortichini,Cenci,ecc ecc,giocare a battagliaq navale.Chi per primo avrebbe affondato il rigassificatore Api,avrebbe conquistato un premio molto ambito(con qualche dubbio):un bacio appassionato da parte di un certo Binci.Ora dopo il si al rigassificatore Api,da parte della regione ,i soggetti sopra, non potranno piu' giocare a battaglia navale e,quindi dovranno rinunciare giocoforza all'ambitissimo premio.Ohh quanta sofferenza.

Anonimo ha detto...

Polo energetico alla Fincantieri?Perche no.Spero di vedere impegnati subito CIC e Federici,per la realizzazione.Una dimostrazione che non sono visceralmente contro l'Api.

Anonimo ha detto...

CIC e Federici contro l'Api?Cosa ve lo fa supporre? Loro sono solamente a favore della difesa dell'ambiente.Strumentale quindi pensare a una loro avversione contro la raffineria(doppio sigh).

Anonimo ha detto...

Dopo il sonoro ceffone beccato da Spacca,i vari Federici,Mangialardi,Montali e sindaci PD,anti rigassificatori,dovrebbero rimettere tutti il loro mandato.Lo faranno? Senz'altro. Stiamo parlando di gente orgogliosa.Vedrete,non ci deluderanno.

p.p ha detto...

Be, il governatore ha spiegato molto bene i dati ambientali ed epidemiologici. Fino ad ora quindi ci hanno raccontato la favola del cattivo petroliere che creava malattie ai poveracci. Ringrazio il governatore e gli assessori donati e lucchetti. Fino a che sarete in regione continuerò a sostenervi.

Anonimo ha detto...

Trombati

L.B. ha detto...

Poveri no tav e centri sociali..... Spacca ha fatto giustizia. Io sostengo i lavoratori Api. E' ora di un cambio di dirigenza al pd falconarese

Anonimo ha detto...

Dunque quelli che urlavano contro Spacca "vergogna,vergogna" non volevano essere strumentalizzati. Ci può pure stare, ma come mai alcuni operai fincantieri vogliono mandare a casa i dipendenti Api e indotto? Perchè dire che si deve riconvertire la zona api e mantenere i posti di lavoro fa ridere, anzi piangere. Lo sappiamo tutti,TUTTI,che se l'api se ne ne va,nessuno verrà ad investire tanti milioni di euro in qualche fantomatico progetto ambientalista.Resterà un rudere come la montedison.Altro che.Dunque non basta la crisi che c'è nell'anconetano, bisogna crearne un'altra,cercando di mandare via l'Api. Passi che lo dicano gli "ambientalisti",ma un pezzo di fincantieri è insopportabile.Forse questi dipendenti si sentono sicuri anche se non hanno le commesse: politica, chiesa e artisti e sportivi li sostengono.Gli altri che perdono il lavoro o l'hanno perso? C.......loro.
Mario

Anonimo ha detto...

La Regione Marche ha fatto giustizia. Gli amichetti della fabbrica di Nichi si devono rassegnare.

Anonimo ha detto...

Federici,se respiri batti un colpo.

Anonimo ha detto...

Certo che i vari Federici ,Scortichini,Lucconi,Mangialardi,Montali e compagnia PD bella,dopo il siluro arrivatogli(avranno sofferto o gioito?)da Spacca,staranno elaborando una adeguata risposta anti Api.L'importante e' che continuino a farci divertire come hanno fatto finora.A presto miei cari.

p.p. ha detto...

Il circo del Pd, fino a qualche giorno fa sul giornale appariva sempre federici contro l'api. Ora che e' arrivata la supposta dalla regione, appare Luconi e ieri Pieroni, che dall'alto dei suoi 19 anni di vita parla del mantenimento futuro del livello occupazionale. AHAHAHAHAHAH Federici ritorna sui giornali ti prego, facci sognare ancora.

Anonimo ha detto...

Sono convinto che se Federici e comitati,continueranno la lotta,tra poco l'Api otterra' l'ok per costruire le centrali.Almeno un ringraziamento,sara' loro dovuto.

Anonimo ha detto...

La merloni è in difficoltà? ma perchè quelli che vogliono far chiudere l'api non propongono un bel polo energetico a Fabriano, di energia rinnovabile , si capisce!?
Basta trovare un imprenditore che ci butta qualche centinaia di milioni di euro e il gioco è fatto. I posti di lavoro sono salvi e si produce energia! Come mai non ci pensano i vari comitati e quelli della fiom?

Familiare di dip. api molto inc......