mercoledì 5 ottobre 2011


Corriere Adriatico

Ragazzino tolto alla madre Tutti davanti al giudice


Falconara Il giudice minorile convoca tutti prima di decidere le sorti del ragazzino e scrivere il capitolo chiave della storia. In fondo nella fiaba triste di Angelo, che abbiamo sempre chiamato così per proteggere i suoi undici anni e che è stato tolto alla mamma, il sindaco si sente calato nei panni di orco. E non gli piace. Spetta all’amministrazione applicare il provvedimento che lacera il cuore di madre e graffia la sensibilità dell’opinione pubblica, che per forza di cose conosce solo metà del dramma moderno di Angelo, che da quattro giorni vive in comunità, lontano dalla famiglia. “Questa è una lotta impari, non possiamo parlare”, si sfoga Brandoni. “Non sono Erode. Prima di firmare il 403 mi sono stra-documentato e ho avuto ampie relazioni dall’assessore, dal dirigente e dai servizi sociali e da chi ha svolto le verifiche del caso”. Forse anche per l’ondata di emozioni che cresce Brandoni ha rotto gli indugi. “Mi sono interessato, ho mosso persone, entro due o tre giorni, il Tribunale dei minori si esprimerà”. Continua. “Le soluzioni sono tre: i giudici possono farlo restare in comunità, o ristabilire la situazione precedente e farlo tornare a casa ma dubito, oppure il ragazzino può essere affidato a qualcun altro, un parente”.

Prima di decidere i giudici devono sentire tutta la famiglia. Domani tocca alla mamma. Lei dovrà spiegare perché non ha risposto alle telefonate della scuola. “Mi hanno cercato nel periodo in cui ero fuori per una visita. Io - spiega lei - avevo cambiato la scheda e mi trovavo fuori. Ho lasciato i quattro bambini con mio cugino, non erano da soli”. Proprio quelle chiamate non risposte hanno originato il provvedimento. “Anche perché il papà ha detto di non sapere del ragazzo, che vive con me”. I due genitori saranno sentiti insieme dal giudice, che ascolterà anche il ragazzino. “Prima non posso vedere né sentire mio figlio”. Intanto continuano le attestazioni di solidarietà degli amichetti di Angelo. “E’ normale, fa notizia - riprende il sindaco -. E’ è stato portato via tra i suoi compagni? Striscioni, messaggi su internet, magliette. Addirittura una fiaccolata? “Faranno quel che vogliono, certo non conoscono i problemi veri che sono dietro questa decisione dolorosa”.
E. Coppari

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