sabato 25 febbraio 2012


Dal Corriere Adriatico

“Un giro in piazza fa paura”

In pieno centro la gente teme cattivi incontri. L’altro nodo: la mancanza di parcheggi


Falconara La vox populi alza il volume. Stanchi di vivere rassegnati a uno stile di vita che non li rappresenta. La zona centrale di Falconara si colora di tinte accese. Alcuni residenti e commercianti ricamano, come su una tela, beghe e tormenti che animano le loro giornate. In tutta via Nino Bixio si riscontra difficoltà a trovare parcheggio. “Ho il permesso per il parcheggio ma non trovo mai un posto”, fa contrariato Fabrizio Brunelli, il quale preferisce recarsi in centro a piedi piuttosto che girare a vuoto alla ricerca di un posteggio. Stessa canzone stonata per Enrico Cornacchia, gestore del negozio di alimentari di Sapori Mediterranei: “I parcheggi sono sempre stati un problema”. Cornacchia racconta di aver raccolto firme, assieme ad altri commercianti, al fine di far diminuire il tariffario di sosta a 20 centesimi, almeno per la prima ora “consentendo così ai cittadini di sbrigare le proprie faccende con più tranquillità” e garantendo più posti liberi.

“Abbiamo parlato con l'assessore Mondaini – continua Cornacchia – ci ha detto che ne avremmo riparlato una volta scaduta la convenzione con l'Aipa”. La convenzione dovrebbe essere già scaduta ma ancora non si è fatto sentire nessuno. “Aspettiamo che la nostra proposta sia presa in considerazione”. Il tariffario alto e l'impossibilità a trovare parcheggio spingono le persone a recarsi presso i grandi magazzini a scapito dei piccoli alimentari della zona. Sembra che le ore maggiormente trafficate siano quelle serali. “Al mattino non ho mai problemi a trovare parcheggio – spiega Giancarlo Moscoloni – il pomeriggio frequento poco la zona, è mal frequentata”. Proprio così, nell'occhio del ciclone la sicurezza. Il trovare parcheggio non è il solo problema che affligge i falconaresi. La sicurezza sembra un dilemma senza soluzione che non dà tregua ai residenti di Piazza Mazzini e non solo. “La piazza è invivibile – si sfoga Enrico Gabrielli – ci sono troppi extracomunitari, sono sempre qui, ci domandiamo che cosa facciano”. Troppi stranieri e sbandati, questa l'impressione. Alcuni sono innocui, come sottolinea Marcello Soardi. Ma c’è paura. “Ormai sono troppi e non c’è da fidarsi, la sera in piazza Garibaldi non c'è più nessuno”. E chiedono controlli. “I carabinieri la sera girano poco”. Si vive un po' nel timore di chi incontrare. Paura anche tra le giovani donne. Una ragazza racconta di essere stata vittima di un pedinamento. “Quest'estate un ragazzo romeno mi ha seguita fino a casa infastidendomi, per fortuna ero al cellulare”. Il telefonino come unica arma di sicurezza. La stessa ragazza, residente nei pressi della piazza, afferma di avere paura anche ad aspettare sotto casa. Analoga situazione alla stazione. Nonostante Franco Mazzetti, gestore del bar della stazione, sostenga di non riscontrare particolari segnalazioni, alcune persone non sono dello stesso parere. “Alla stazione c'è gente ubriaca che dà fastidio, non si può neanche aspettare l'autobus”, racconta l'avvocato Nicoletta Pelinga, che lavora a Falconara. Alcuni hanno riconosciuto dei miglioramenti con l'Esercito, altri in minima parte. Ma tutti reclamano un maggior controllo.

M.Pino

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Raffineria, tra due mesi il piano definitivo dell’Api


Falconara L’esito della riunione annuale tenutasi a Roma tra i vertici del Gruppo Api e le rappresentanze sindacali delle società controllate, è stato il tema dell’assemblea delle maestranze che si è riunita ieri pomeriggio. I sindacati (Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uilcem-Uil) hanno illustrato ai lavoratori ciò che è emerso nella Capitale, dove si è parlato sia del percorso dei lavori di riconversione a metano della centrale Igcc di Falconara (attualmente alimentata da gas derivante dalla conversione del Tar, il prodotto della raffinazione degli idrocarburi pesanti) sia delle ripercussioni della congiuntura che attualmente interessa il mondo della raffinazione.

Ma il succo delle future prospettive dell’impianto falconarese sarà illustrato in un incontro fra azienda e sindacati programmato fra due mesi, nel corso del quale è prevista la vera e propria presentazione del piano industriale. Il progetto di riconversione della centrale e dei servizi connessi (l'avvio dei lavori è pianificato per il gennaio 2013) prevede un investimento di circa 30 milioni di euro e lavori all’interno del sito per una durata non superiore ai sei mesi. Durante questo periodo, per ragioni logistiche e di sicurezza, alcune delle attività del sito potrebbero dover essere sospese. Fra due mesi l’azienda comunicherà in che tempi, con che modalità e per quanto, la raffineria o solo alcuni reparti dovranno fermarsi per consentire i lavori. E sebbene l’azienda non abbia sin qui mai parlato di cassa integrazione, non si può escludere che, fermandosi alcune attività ed essendo molto difficile, se non impossibile, ricollocare tutti all’interno, qualche addetto finisca in cassa integrazione. Il sindacato garantisce i livelli di attenzione e partecipazione come fatto per il rigassificatore e se necessario è pronto alla mobilitazione.

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