martedì 31 marzo 2015





Furti, borseggi e rapine in aumento. Bufarini (SIULP): “Anche la Polizia ha bisogno di sicurezza”



ANCONA – “Purtroppo le statistiche confermano che la crescente insicurezza percepita dalla popolazione trova una base molto solida nel costante aumento dei furti in appartamento, borseggi e rapine. Quindi proprio di quei reati che richiedono una presenza capillare delle forze dell’ordine nel territorio”. Ad affermarlo è il segretario provinciale del Siulp, Alessandro Bufarini (in foto).
“Il Governo, però, negli ultimi anni ha ugualmente calato la scure dei tagli sulle forze di polizia, miope nel non considerare quell’aumento esponenziale di microcriminalità che genera allarme sociale nel cittadino e non curante dei moniti che il SIULP ha lanciato in questi anni sul pericolo di un indebolimento del sistema sicurezza. Sembrerebbe non ritenere la tutela del diritto alla proprietà e soprattutto la tranquillità dei cittadini un bene da preservare oppure è convinto che pur decimando le risorse si possa ugualmente garantire accettabili standard di sicurezza. Una domanda ce la poniamo – dice il segretario SIULP – ma li leggiamo solo noi del Siulp i giornali? Oggi, la microcriminalità dilaga, siamo stanchi di parole o promesse, di impegni o solidarietà del politico di turno, anche NOI abbiamo bisogno di più “sicurezza”: più uomini, più mezzi, più risorse … Gli uomini e le donne della Polizia di Stato spesso sono riusciti a sopperire alla cronica mancanza di mezzi in dotazione provvedendo in proprio o chiudendo, a proprio rischio e pericolo, uno se non entrambi gli occhi”.
Prosegue ancora Bufarini: “Così si spiegano i computer con assemblaggi casalinghi sopra le scrivanie e le auto di servizio con più di 300.000 km. Turni di servizio tra le 12 e 18 ore… Oggi, se possiamo vantarci di essere tra le migliori Polizie d’Europa e di garantire elevati standard di sicurezza per i cittadini lo dobbiamo solo e soltanto alla buona volontà di tutto il personale. Ultimamente però si sta registrando un’ulteriore escalation. Infatti il Ministero dell’Interno ha pensato bene che toccato il fondo del barile, si potesse cominciare a risparmiare anche sulla pelle del personale. E non ci riferiamo all’anomalia del blocco degli stipendi, questione che riguarda tutto il pubblico impiego e che meriterebbe un discorso a parte. Parliamo, solo per fare un esempio, delle divise. Durante l’alluvione che ha colpito Senigallia l’anno scorso si è allegato lo spogliatoio del Commissariato e molte uniformi sono diventate inutilizzabili. Ci si sarebbe aspettati una nuova fornitura. Invece niente. Quindi il servizio di volante è stato garantito grazie al mutuo soccorso tra colleghi che hanno prestato la propria divisa ancora buona a chi era rimasto senza. Ma la situazione vestiario non va meglio in provincia. Parliamo anche dei caschi in dotazione al Reparto Cinofili di Falconara deteriorati a tal punto che gli operatori sono costretti ad indossare frapponendo un fazzoletto per evitare di ritrovarsi la testa invasa da frammenti di materiale spugnoso. O anche, dell’indecente alloggio previsto per il Reparto Mobile di Senigallia impegnato la scorsa settimana in un servizio di ordine pubblico a Pescara, con camere adattate alla bene e meglio per aumentarne la capienza, aggiungendo di brande da “campo”, manco fossimo in tempo di guerra. E per tacere della cronica carenza di personale in cui verte la Questura di Ancona, che a cascata si ripercuote su tutti i Commissariati della provincia. La mancanza di personale, oltre a ricadere sui diritti dei poliziotti, si ripercuote sulle attività di prevenzione dei reati e di primo soccorso al cittadino!! Preoccupante. Non dovrebbe essere un sindacato di polizia a rilevare la precarietà della situazione, ma di fronte ad una gestione della cosa pubblica così miope non ci sentiamo di ignorare i rischi che un simile stato di cose può comportare”.
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