lunedì 24 novembre 2008

“Prostituzione, l’ordinanza non serve”


Dal Corriere del 24 Novembre

FALCONARA – “Le ordinanze sulla prostituzione come quella del Comune di Falconara servono solo ad ‘imbiancare i sepolcri’, non tengono conto che qui si sta parlando di donne tenute sotto controllo, ricattate, minacciate ed usate”. Secondo Marco Provinciali, presidente di “Free Woman” associazione che dal 2000 promuove la tutela della salute e l’informazione sui diritti tra le persone straniere ed in particolare opera in favore di chi decide di sottrarsi allo sfruttamento, di qualsiasi genere esso sia, l’amministrazione falconarese ha deciso di “pulire le strade e basta senza cercare di capire quello che c’è oltre e al di là”. D’altronde, con Falconara in questi anni il dialogo è stato (ad esclusione della breve parentesi dell’amministrazione Recanatini) “difficile, per non dire impossibile o del tutto assente”. “Il sindaco Carletti – ricorda Provinciali – aveva rimosso il problema, per lui ragazze in strada non ce n’erano, quindi la nostra azione e le nostre richieste di collaborazione non avevano ragione d’essere. Con l’attuale amministrazione c’è stato un incontro informale, ma nulla più. Capisco i problemi economici, ma a noi bastano anche una cifra minima, o una lettera di intenti o la condivisione ufficiale di uno dei nostri progetti, per dimostrare di esserci accanto”. “Free Woman” sul territorio del comune interviene con le unità di strada che forniscono sia di giorno che di notte un aiuto, sostegno ed assistenza alle ragazze (il numero diretto è 338-4130594); inoltre l’associazione, che gestisce a Falconara due case di accoglienza ed ha in carico diverse persone, grazie al “potere” affidato dal Ministero competente può attivare un percorso di “protezione sociale” per arrivare anche, nel caso di situazione irregolare, dopo una serie di verifiche all’ottenimento del permesso del soggiorno e del reinserimento nella società e nel mondo del lavoro. “Il problema di quest’ultimo periodo – dice il presidente dell’associazione cofondata e guidata per molti anni, fino a poco prima della prematura scomparsa, dalla falconarese Elena Passini – è lo spostamento negli appartamenti; anche a Falconara abbiamo riscontrato questo fenomeno che se possibile è ancora più preoccupante e pericoloso della prostituzione in strada. Nel chiuso di un appartamento una ragazza è più isolata, è maggiormente a rischio perché non ha la possibilità di chiedere aiuto o di scappare da un cliente o dallo sfruttatore. Inoltre altro preoccupante dato allarmante, è l’età sempre più giovane delle prostitute spesso, fra l’altro, costrette dai clienti a rapporti non protetti. Si tratta di ragazze provenienti dai paesi più poveri del mondo”. Nel comune di Falconara e negli immediati dintorni le zone difficili sono le strade dietro la ex caserma Saracini frequentate soprattutto da ragazze di origine nigeriana, la Statale, con i trans dal ponte sull’Esino fino a Marina di Montemarciano e le ragazze dell’est Europa fino a Senigallia. “E’ evidente che Falconara il problema in casa ce l’ha – osserva Provinciali – non si può negare e con l’ordinanza l’ammissione è ufficiale, però ai nostri progetti il Comune non ritiene opportuno aderire o collaborare, il che è un atteggiamento strano. La repressione attuata con tanto clamore non so se serve a qualcosa, più che altro ‘butta la polvere sotto al tappeto’. La questione vera non è la prostituzione in sé, ma lo sfruttamento della prostituzione”.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

l’amministrazione falconarese ha deciso di “pulire le strade e basta senza cercare di capire quello che c’è oltre e al di là”.
Io non so la persona che scrive in che mondo vive. Forse un mondo fatto di folletti e fate. Sicuramente nel nostro la prostituzione non si debella. Quello che si puo' fare e' allontanarla con delle ordinanze. Il comune questo deve fare, visto che free woman si occupa del lato psicologico e umano della questione, che continuasse a fare il suo lavoro. A Falconara sicuramente ne avra' sempre di meno di lavoro visto che si stanno spostando tutte. Se si spostano e vengono cacciate da un territorio sembra che queste associazioni se ne dispiacciano. Praticamente dicono che non serve! Quindi bisogna lasciarle sul territorio cosi siamo tutti contenti. Cari signori, sembra proprio che difendiate l'illegalita' invece di combatterla. Povere prostitute, poveri viados, poveri ragazzi che girano in mercedes ed hanno appartamenti di proprieta'! Voi li aiutate?? Se si bene, espletate la missione che vi siete prefissi ed e' una cosa nobile, per il resto se il comune li manda via dalla citta', dovreste essere contenti. A pensar male si fa peccato....

Anonimo ha detto...

Lo sfruttamento della prostituzione non lo debella nessuno, tanto meno il signor Provinciali. Noto con piacere l'attacco politico di questo articolo. All'amministrazione comunale (secondo lui si mette la polvere sotto il tappeto, che nobile!), e all'amministrazione nazionale (che ha varato la nuova legge dicendo che chi si prostituisce nelle mura domestiche non commette reato) inquanto, guarda casa secondo questi signori, prostituirsi in casa non va bene. Dunque?? Sulle strade che e' meglio allora, per valorizzare quelle vie che magari sono un po degradate. Bello e comodo e' puntare il dito, bello e' contestare e criticare, differentemente difficile e' portare soluzioni concrete ad un problema. Falconara ci riesce, questa cosa pero' urta e da fastidio. Guarda caso un comune di centro destra debella la prostituzione radicata sul suo territorio in poco tempo, riscontrando in maniera trasversale il paluso dei cittadini. Concordo con l'ultima riga scritta da Davide.

Anonimo ha detto...

Fermo restando che sono vicino alle ragazze sfruttate, vorrei dire che al giorno d'oggi e' pieno di numeri di telefono per scampare al racket della prostituzione. Per chi vuole sottrarsi ci sono anche gli istuti di polizia. Basta aprire internet e cercare l'associazione piu vicina che tutela queste ragazze. Dunque non mi sembra una missione da city angels. Ma questa e' un'altra storia. A me da fastidio che non ci pagano le tasse e che la maggiorparte o meglio la stragarande maggioranza di queste persone stia economicamente molto meglio dell'italiano medio, che stenta e che paga le tasse.

Anonimo ha detto...

Ma guarda,x l'associazione è più pericolosa la prostituzione in casa,anzichè all'aperto!!Questa non l'avevo ancora sentita. Si vede che i signori di questa associazione vivono in zone poco popolari, tranquille e magari sotto casa loro non c'è l'ombra di una prostituta. Se è sotto casa degli altri? Non gliene frega niente.Loro si preoccupano di coccolare le prostitute,mica degli sfortunati italiani che subiscono il degrado.
Bravi,siete tanto bravi!
Se vi preoccupate tanto della prostituzione in casa,beh datevi voi da fare. Per quella sulla strada ,che a voi non vi interessa lasciate che ci pensi il sindaco,che deve pensare a tutti i cittadini