sabato 20 dicembre 2008

L’inchiesta.
Per favorire Alberto Balducci, unico candidato, sarebbero stati manomessi i requisiti.
Il pm Luzi ha già concluso le indagini
Consulenza d’oro, in tre rischiano il processo
Delibera taroccata:
nei guai il direttore dell’Ars, Maurizio Belligoni e il dirigente Alberico Marcobelli



Dal Messaggero del 19 Dicembre

ANCONA - Avrebbero corretto i requisiti inseriti in una delibera di giunta regionale, in modo da ritagliare un bando su misura per un consulente. La pesante contestazione, già sfociata nell'avviso di conclusione delle indagini - atto che precede la richiesta di rinvio a giudizio - è mossa dal procuratore capo Vincenzo Luzi ai vertici dell'Agenzia sanitaria regionale (Ars) e all'unico candidato che, con il concorso taroccato, si sarebbe visto affidare un incarico triennale da 270 mila euro per l'attuazione e il monitoraggio del piano sanitario regionale. A rischiare un processo per concorso in falso e in abuso d'ufficio il direttore dell'Ars Maurizio Belligoni, 58 anni di Senigallia (già direttore generale della Ausl 12 di San Benedetto del Tronto), il dirigente dell'area economica della stessa agenzia Alberico Marcobelli, 56 anni di Jesi, e Alberto Balducci, 76 anni di Fabriano, il consulente che avrebbe beneficiato delle modifiche sospette. Secondo la Procura, Belligoni, anche politico di Rifondazione Comunista, recentemente indicato dal partito come uno dei papabili a reggere la segreteria regionale, e il suo funzionario avrebbero apportato due ritocchi alla delibera di giunta numero 287 del 5 aprile 2007, nella parte in cui stabiliva i requisiti per ottenere la collaborazione. Nel mirino l'inserimento del criterio “cultura universitaria o equivalente”, con cui la magistratura ritiene si sia voluta legittimare la laurea honoris causa conseguita da Balducci. Sotto la lente d'ingrandimento, poi, la precisazione nella parte in cui il bando richiedeva una “posizione dirigenziale o di consulenza aziendale”. Qui, i vertici dell'Ars avrebbero aggiunto le parole “in enti pubblici o privati superiore a dieci anni”. Il testo, secondo l'accusa, sarebbe stato materialmente manomesso da Marcobelli istigato dal consulente, mentre il direttore Belligoni sarebbe responsabile per aver approvato e vidimato la pubblicazione dell'avviso di concorso con le alterazioni. La Procura ritiene che l'intenzione dei vertici dell'agenzia regionale fosse quella di avvantaggiare Balducci, perito chimico, un passato nei Ds e già consulente della Regione come collaboratore del manager della sanità Giuseppe Zuccatelli indicando requisiti specifici così da restringere al massimo la cerchia dei concorrenti. Non a caso, la candidatura del fabrianese sarebbe stata l'unica pervenuta.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ma guarda i compagnucci della parrocchietta!!
Possibile che a Falconara non si muove un procuratore?

Anonimo ha detto...

è un'epidemia in Ancona,anche al concorso dell'università di solito c'è un solo cocorrente.