martedì 24 febbraio 2009

Mengarelli e Nobili: “Una conta inaccettabile”


Dal Corriere di oggi

“Non sono un numero del pallottoliere”. Le dimissioni dei consiglieri sarebbero interpretate con come sassolini in una bilancia e con questa frase Andrea Nobili prende tempo per riflettere sulle sue dimissioni. Che sarebbero dovute arrivare nel consiglio comunale di ieri. A seguire una linea più decisa è Cassandra Mengarelli, dissidente irriducibile, che ha lasciato ufficialmente il Pd per passare al gruppo misto. “Qui stiamo giocando sul filo dei numeri e lo trovo ignobile, i cittadini sperano che tutto ciò termini il prima possibile - commenta Mengarelli – e preferiscono andare ad esprimere il proprio volere: questo è ciò che mi sono sentita dire dalla gente. Qui invece ci si chiede se ci si dimette per poter contare: come con la matita del bottegaio”. Le fa eco l’avvocato Nobili che aveva appoggiato il sindaco nelle scorse settimane. “La politica non ha più nessun rilievo ed il fatto che un consigliere si dimetta, è visto con cinismo: siamo numeri del pallottoliere”.Un gioco ad incastro tra voti che potrebbero essere pro o contro un appoggio al sindaco. “Sturani sta facendo la conta e qualora io decidessi di non dimettermi, il mio voto comunque non ci sarà. – prosegue perentorio il dissidente – In quest’ultima settimana ci sono stati dei cambiamenti: l’intervento del sindaco che per due volte ha confermato le dimissioni, il Pd nazionale in crisi, Veltroni che lascia il suo incarico. Questo ha provocato un effetto domino che ha riguardato anche Ancona. Ora ci sono due atteggiamenti: chi teme che il Pd possa estinguersi e di quelli che temono di perdere i privilegi che il gruppo di potere ha”. Tutto questo ha portato il consigliere all’ipotesi dimissioni che, però, attualmente rimangono sospese. “Spero che questo sia l’ultimo consiglio comunale, comunque mi prendo dei giorni per riflettere sulla mia situazione. La decisione di dimettermi segue un tormento interiore e non è facile farlo considerando che ci ho sempre creduto. Mi ha dato molto fastidio in questi giorni il sospetto di averle concordate con il sindaco per lasciare il posto a qualcuno che possa sostenere Sturani, come sostenuto da Frisoli su facebook, in Internet, per avere in cambio la presidenza di un ente. Smentisco ed è offensivo. Allora voglio riflettere se è veramente il caso di dimettermi”. Una certezza è invece l’esigenza di andare alle urne a giugno. “A questo punto è insostenibile la situazione e non si può non andare a votare”. “L’ipocrisia di un partito che si definisce democratico ma teme quella che è la base della democrazia: la scelta dei cittadini con il voto. La democrazia comporta anche il rischio della sconfitta”. Ed ora il consigliere si rimette al capogruppo e al segretario del Pd.

Nessun commento: