L’agguato al night, caccia al quarto albanese

Dal Corriere dell'11 Marzo

Ancona Età sui 25-30 anni, albanese come i suoi complici, i fotogrammi della videosorveglianza lo riprendono già bello sbronzo mentre se la spassa con gli altri in un locale di piazza del Papa. E’ il quarto uomo della sanguinosa aggressione al buttafuori del J’Adore, l’unico finora scampato all’arresto, braccato dagli investigatori della Squadra mobile. Era nel gruppo filmato dalla videosorveglianza del pub poco prima delle due. Avevano dato noie, s’erano allontanati poco prima che arrivasse una Volante, avevano continuato la loro notte brava nel night di via XXV Aprile. Respinti una prima volta, erano tornati al J’Adore neanche un’ora dopo per regolare con diciotto coltellate i loro conti in sospeso con l’addetto alla security che li aveva tenuti fuori perché ubriachi. Poi s’erano delieguati nella notte, ma per tre di loro la fuga è durata un giorno e mezzo, fino agli arresti per tentato omicidio di sabato pomeriggio. L’udienza di convalida dei fermi disposti dal pm Andrea Belli si terrà questa mattina nel carcere di Montacuto, dove sono reclusi Lik Betaj, 24 anni, e Xhjualian Omeri, 28, entrambi clandestini, e Robert Toro, 32 anni, residente a Chiaravalle, di professione corriere. Li hanno incastrati le testimonianza del buttafuori ferito, Massimo Cola, e di un altro addetto del nigh, ma soprattutto alcuni indumenti, in particolare un giubbino bianco lavato alla meglio e ancora sporco di sangue, trovati nell’appartamnento di via Magenta dove i due clandestini s’erano rifugiati. In più ci sono i filmati dell’interno del pub, dov’erano in gruppo prima dell’assalto al J’Adore, dove hanno anche gettato benzina su una porta per intimidire i proprietari.I tre oggi saranno interrogati dal gip Alberto Pallucchini. “Cercheremo di riportare l’episodio nella dsua giusta dimensione”, si limita a dire l’avvocato Giandomenico Frittelli, che difende Toro e Omeri, mentre Betaj è assistito dall’avvocato Cristina Carioli.