martedì 20 ottobre 2009

Api, la protesta sotto la pioggia Terza giornata di sciopero.
Scintille tra dipendenti e capo del personale


Dal Corriere di oggi

Falconara Terza giornata di sciopero, ieri, per i lavoratori Api che contestano il nuovo piano industriale con i suoi 140 “esuberi”. Il presidio, iniziato alle 7, è terminato poco prima di mezzogiorno e - hanno fatto sapere i rappresentanti della Rsu aziendale - “è stato compatto ed affollato nonostante la pioggia “. Presente davanti alla raffineria anche una delegazione di lavoratori delle ditte in appalto. “Unico momento un po’ critico – spiega Massimo Duranti della Rsu – l’azione ’provocatoria’ del capo del personale che è arrivato in portineria con dei badge in mano e li ha timbrati uno dopo l’altro proprio davanti a noi, anzi facendoli vedere in modo chiaro che li stava passando nella macchinetta. C’è chi si è agitato, ma siamo riusciti a mantenere la calma. Con ogni probabilità si trattava dei badge di persone che sono entrate da un ingresso laterale”. I dipendenti del petrolchimico falconarese domani saranno ricevuti in audizione dalla terza commissione consiliare della Regione e si augurano di “poter capire finalmente quale sarà l’impegno delle istituzioni”, poi giovedì è già in agenda il secondo tavolo tecnico con l’azienda per discutere i dettagli di questo piano che taglia drasticamente in molti settori ritenuti vitali. “A questo punto – osserva Duranti – ci auguriamo che i vertici della società si decidano a scoprire finalmente le carte, così è molto difficile condurre una lotta, perché in sostanza non abbiamo quasi nulla in mano”. Da un primo esame della situazione, effettuato durante il tavolo tecnico del 13 ottobre (a cui hanno preso parte Gilberto Zoppi della Filcem Cgil, Andrea Fiordelmondo della Uilcem Uil e Daniele Paolinelli della Femca Cisl, i delegati delle Rsu, il direttore del personale e il direttore dello stabilimento Api di Falconara) è chiaramente emerso che i tagli saranno effettuati in quasi tutti i reparti, compresi gli uffici amministrativi e di progettazione (che a quanto pare saranno esternalizzati) ed il settore sicurezza. “In questo ambito pensano di eliminare dodici persone – precisa Duranti – e su questo in particolare la discussione è stata pesante anche se per questo comparto specifico l’azienda ci ha già precisato che ci vorrà il parere del Ctu della Regione il quale aveva impostato il settore dopo l’incidente del 1999. Noi non vogliamo muro contro muro, ma di certo l’azienda ci è sembrata molto determinata”. Dall’inizio di ottobre, cioè dalla presentazione del piano industriale, i lavoratori Api hanno incrociato le braccia diverse volte, con tre scioperi programmati (12, 18 e 19 ottobre) e poi con una serie di manifestazioni spontanee.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie alla regione!

P.P. ha detto...

Andate in piazza a raccogliere le firme contro le centrali. Perche' ora non ne parlate piu' politici senza coglioni?

Anonimo ha detto...

C'è devono solo provare ad andare in piazza contro le centrali poi vedranno.....
VERGOGNOSI!!!!!!!!!!