sabato 19 dicembre 2009

Sicurezza e tagli, l’Api ha le soluzioni
Accordo vicino per la vertenza sindacale. Continuano a migliorare efficienza e rapporto con l’ambiente


Dal Corriere di oggi

Ancona Dovrebbe intervenire già oggi o, al massimo domani, l’accordo sulla vertenza Api fra le rappresentanze sindacali e l’azienda che intanto ieri ad Ancona ha presentato il rapporto di sito 2008. Cinquanta, forse 60 gli esuberi previsti, da smaltire da qui al 2012 attraverso procedure di mobilità. Gli interessati sono soprattutto quelli più vicini ai requisiti pensionistici, più una quota che dovrebbe aderire alla ristrutturazione spontaneamente. L’Ad di Api raffineria Giancarlo Cogliati non è voluto intervenire su “una trattativa ancora in corso” ma non ha mancato di sottolineare come la crisi c’è stata per tutti. Anche per chi raffina il petrolio acquistandolo, i margini di redditività si sono ristretti. Per cui i sacrifici che stiamo compiendo non debbono apparire assurdi”. “L’Api – ha detto ancora – è un’azienda come le altre. La convinzione che la raffineria sia immune a qualunque depressione del mercato è sbagliata e gli eventi di queste settimane lo stanno dimostrando”.

Sicurezza, gli investimenti

A parziale spiegazione di quanto sta accadendo sul fronte dell’occupazione, Cogliati non perde occasione di sottolineare che gli investimenti fatti per ambiente e sicurezza, per quanto sacrosanti, hanno un costo “che non può essere considerato mariginale”. Si tratta rispettivamente di 11,5 e 4 milioni di euro nel 2008 esercizio che ha realizzato un trend di crescita negli ultimi anni”.

I risultati sono stati ricordati con orgoglio dal manager. Sulla sicurezza ad esempio nel 2008 gli incidenti sono stati 5. Due nel 2009. Se si includono i contrattori (lavoratori delle ditte esterne) le cifre salgono a 10 e 6. “Molto al di sotto di quasi tutte le medie che si riscontrano in altri contesti lavorativi apparentemente ben più sicuri”. Anche gli ossidi di azoto (NOx) e di zolfo (SOx), già al di sotto dei limiti nazionali e locali hanno scontato ulteriori riduzioni. 895 tonnellate anno per i primi (erano 898 nel 2007) e 1373 t/anno per i secondi (985 nel 2007).

I dati più che incoraggianti

L’azienda ha indicato anche gli importanti risultati sull’inquinamento del suolo e della falda attraverso un sistema di barrieramento idraulico la cui efficienza, ha precisato il responsabile per la sicurezza e l’ambiente di Api Paolo Buscemi. “ha raggiunto livelli di eccellenza”. Sullo sfondo evocata dall’ad Cogliati vi è ancora l’irrisolta questione dei nuovi impianti turbogas da 580 mw che dovrebbero nascere sul sito falconarese. “L’osteggiamento della Regione a fronte do un investimento di 350, 400 milioni di euro e alcune decine di ulteriori assunti potenziali è incomprensibile. Fa in ogni caso il paio con atteggiamenti altrettanto incoerenti di assessorati locali sulle barricate rispetto agli impianti eolici che Api Nova Energia (il marchio dedicato al settore specifico) cerca di fare nei siti più adatti. Se non vanno bene neppure le rinnovabili non sappiamo davvero quale dovrebbe essere la via da percorrere per il futuro”.

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