martedì 16 febbraio 2010

La maggioranza unita salva Borgognoni


Dal Corriere

Ancona Ventiquattro voti contrari, undici favorevoli. Cominciamo dalla fine. La maggioranza compatta salva l’assessore Borgognoni che rischiava di scivolare sul gelo e sulla mozione di sfiducia dell’opposizione. Al monolite centrosinistra si affiancano pure Letizia Perticaroli (Vola Ancona) e - pare - Andrea Quattrini (Lista Grillo). Il sindaco passa indenne l’ordalia del consiglio comunale, non perde il quarto assessore in meno di un anno e vince la sfida lanciata a un soffio dal voto. “La minoranza ha utilizzato la neve e Borgognoni per affondare la giunta, il tentativo non andrà in porto. Andiamo alla conta, vediamo se ci sono fughe”.

Ha avuto ragione Gramillano alla fine di un pomeriggio convulso, acceso dalla richiesta di sospensione dei lavori dell’opposizione per rivedere la mozione di sfiducia. Vuole il voto segreto. La pausa di dieci minuti è squassata da urla e manate sulla porta dell’auletta preconsiliare. Dentro Berardinelli ruggisce contro il segretario Ennio Guida, convinto dal centrodestra che per togliere pubblicità al voto modifica la mozione richiamando valutazioni personali su Borgognoni che a rigor di regolamento vanno trattate in segreto. La minoranza si ripresenta in aula col cavallo di Troia della mozione bis per mettere in imbarazzo la maggioranza.

Schermaglie. Il capogruppo di Rialzati Ancona Bugaro: “La mozione ora è sulla persona e non sulla figura istituzionale, serve la seduta segreta”. Fontana, Pd: “Ma se reclamavate la necessità di chiarire”. Il capogruppo Pd Benadduci: “Ci sono errori grammaticali, l’atto è stato cambiato in fretta e furia. Una strumentalizzazione incredibile”. Gramillano e la lode della trasparenza. “Serve chiarezza, quello che è successo con la neve è sotto gli occhi di tutti ma collegarlo alla presenza in giunta di Borgognoni è fuori luogo”. La proposta. “Facciamo il dibattito pubblico, poi si può votare segretamente”. Accolta. Caustico Borgognoni. “Ringrazio la minoranza ma non ho niente da nascondere”.

E allora fiato alle trombe del dibattito. La minoranza graffia col neo capogruppo Conte. “Assessore, ha preso sottogamba la situazione. La città ha subito la sua incapacità”. Benvenuti Gostoli affila l’ironia: “Borgognoni gode della mia simpatia ma è un cantante stonato nel coro, non può stare in giunta”. Un fuoco di fila. La raffica di Berardinelli: “Sindaco, non ha trovato i colpevoli”. Zinni corrosivo: “Il Consiglio è ridotto ad assemblea di condominio, è il metodo della rottamazione degli assessori”. Lo scudo del centrosinistra. Benadduci: “La vicenda poteva essere gestita meglio ma anche l’A14 è rimasta bloccata. La richiesta di dimissioni è incomprensibile”. Fontana: “Ad Ancona non si circolava come non si circolava altrove”.

Poi il duro j’accuse di Bugaro: “Borgognoni è il parafulmine della sinistra, la città è ferma, in otto mesi sindaco ha perso tre assessori, avete abituato a vivere in sonnolenza la città, a volare basso”. Gramillano: “Dibattito triste, di basso profilo”. Ma Borgognoni è salvo. Prima si era pure difeso sulla trasferta a Misterbianco, in Sicilia. “Non vado al Carnevale, mi ha invitato il sindaco per proseguire lo scambio culturale con Ancona, la prima città italiana a ospitare i loro costumi”. Il gesto. “Vado a spese mie, mantengo gli impegni presi”. Un po’ meno i consiglieri comunali: solo in dodici hanno onorato il contributo per i terremotati di Haiti. Rispettati invece i tempi del progetto degli ascensori al Palazzo degli Anziani e delle scale mobili da piazza del Senato al Duomo.

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