mercoledì 17 febbraio 2010

Obama riaccende il nucleare


Il sole 24 ore

NEW YORK - Barack Obama ha varcato ieri il Rubicone del nucleare: ha annunciato garanzie federali per 8,33 miliardi di dollari per la costruzione di due nuovi reattori in Georgia affidati alla Southern Co., una delle principali società energetiche dello stato. È la prima volta dal 1970 che l'America mette in cantiere un progetto per una nuova centrale. A questo ne seguiranno quasi certamente altri: vi sono dei progetti in Carolina del Sud, Texas, Maryland.
Nel bilancio 2010 Obama ha proposto di triplicare gli stanziamenti per garantire la costruzione di nuovi impianti nucleari da 18,5 miliardi di dollari a 54 miliardi di dollari. Ma c'è anche una svolta politica: in campagna elettorale Obama aveva preso le distanze dai progetti nucleari, criticati dagli ambientalisti per i pericoli posti dai reattori nucelari che utilizzano materiale radioattivo. Gli impianti nucleari inoltre erano un vessillo dell'ex presidente George W. Bush.
Era stato lui a chiedere i primi stanziamenti per le garanzie ed era stata la sua amministrazione a varare nel 2005 il progetto di legge per il nucleare, osteggiato da molti democratici e dagli ambientalisti.
Ieri Obama ha dunque fatto un passo verso il centro: «So che i difensori dell'ambiente sono contro il nucleare - ha detto - ma per prevenire le peggiori conseguenze nei cambiamenti climatici dobbiamo aumentare i nostri approvvigionamenti nucleari». Le centrali, ha aggiunto, saranno «sicure e pulite» e garantiranno «la sicurezza e il futuro del nostro paese». E qui Obama ha lanciato il messaggio più importante: «Basta con lo stesso vecchio dibattito di sempre tra destra e sinistra, tra ambientalisti e imprenditori. So che ci sono delle opinioni differenti ma non possiamo permetterci di non fare passi avanti».
Obama, che ha presentato ieri la sua iniziativa in Maryland a Lanham durante una visita a una centrale elettrica gestita dal sindacato degli elettricisti americani, ha spiegato che questo impianto «consentirà di tagliare l'inquinamento da CO2 di 16 milioni di tonnellate all'anno rispetto a un impianto equivalente al carbone, è come togliere 3,5 milioni di veicoli dalle strade» ha detto. Il presidente ha sottolineato che l'impianto contribuirà allo sviluppo economico attraverso progetti energetici: per la costruzione che comincerà nel 2011 per un impianto e nel 2012 per l'altro e terminerà fra il 2016 e il 2017, si creeranno circa 3.500 posti di lavoro. A costruzione ultimata, per la gestione permanente ci vorranno 800 persone. L'impianto a regime servirà circa 550mila abitazioni e una popolazione di 1,4 milioni di persone.
Ci sono ovviamente polemiche di altro genere per un progetto di questo tipo. Una delle più importanti riguarda la gestione dei rifiuti, che Obama ha affrontato promettendo misure di assoluta sicurezza «grazie ai progressi tecnologici che abbiamo compiuto sia per la gestione dell'impianto che per il riciclaggio dei rifiuti». La seconda, che invece Obama non ha affrontato, riguarda il fatto che quasi certamente la garanzia sarà a fondo perduto.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Chissa' se Spacca conviene

Americani in comune ha detto...

Green economy! Oltre a Zapatero che ha concesso la proroga di 40 anni per le centrali atomiche, anche Obamone investe nell'energia. Solo da noi riescono a boicottare chi vuole investire nell'energia elettrica. Ma obama non ha pensato a fare solo pannelli fotovoltaici??? No CENTRALI OBAMA, No CENTRALI OBAMA!!! Appendetelo sui vostri balconi!!!

verdi fori fraidi dentro ha detto...

Americani e Spagnoli non hanno capito proprio niente. Dovrebbero prendere lezioni di energia dai nostri scenziati locali. Loro si che risolverebbero il problema energetico e occupazionale.

Anonimo ha detto...

I nostri comitati(scienziati) e,ambientalisti(sui generis),convinti che solo le rinnovabili risolvono il problema,sono serviti.Obama.....insegna.