mercoledì 11 agosto 2010

Dal Riformista

Il dossier Tulliani
di Fabrizio d'Esposito

Non solo Paglia. Nel senso di Guido, l'ex finiano di ferro della Rai che ha affidato il suo sfogo contro la famiglia Tulliani a Franco Bechis per Libero. Paglia, infatti, ha confidato di aver rotto a causa del cognato di Fini, Giancarlo, lo stesso dell'affaire Montecarlo, «un'amicizia di trent'anni» con il presidente della Camera. Tulliani e le fiction. Tulliani e il trading diritti cinematografici. Tulliani e l'intrattenimento in prima e seconda serata

Storie che, ai piani alti di Viale Mazzini, circolano da due anni, da quando il centrodestra è ritornato maggioranza e Fini ha una nuova compagna, la rampante Elisabetta Tulliani. Questo quotidiano, già nel 2009, rivelò per primo la sigla della società di Giancarlo Tulliani creata per il settore delle fiction, la Giant, con l'aggiunta di un dettaglio non secondario: una sequenza di foto hard su “Ely e Gianfry” ritirata dal mercato a suon di migliaia di euro.Poco dopo, la Giant fu accantonata e comparve, come ha raccontato Dagospia, la At media di Francesca Frau, mamma di Elisabetta e Giancarlo Tulliani, che mise le mani su uno spazio di Festa italiana, contenitore pomeridiano di Raiuno, diretta da un altro giornalista amico di Fini, Mauro Mazza. Già, Mazza. E se, dopo Paglia, si decidesse a parlare anche lui? Adesso che in Rai non ci sono più finiani all'indomani della svolta di Futuro e Libertà, i falchi berlusconiani stanno preparando un dossier sul sistema Tulliani che ha imperversato per un bienno a Viale Mazzini. Raccolgono confidenze, stilano cifre, chiamano a raccolta ex finiani “bruciati” dal Capo a causa delle esose pretese del clan familiare della compagna. Sarebbe il colpo di grazia dopo il brutto pasticcio ancora non chiarito della casa della contessa Colleoni a Montecarlo.E stavolta, fanno osservare, il presidente della Camera non potrebbe aggrapparsi al «non sapevo» balbettato sull'appartamento monegasco. Stavolta verrebbe fuori un sistema organico di rapporti e affari che tirerebbe in ballo direttamente Fini. Del resto, la decisione di Paglia di togliersi gli innumerevoli sassolini finiti nelle sue scarpe in questi ultimi due anni è arrivata dopo una recentissima telefonata del presidente della Camera al viceministro Romani, uomo Rai di Berlusconi e in pole position per lo Sviluppo economico lasciato libero da Scajola. Quel giorno Fini, al telefono con Romani, pose il veto su Paglia presidente della Sipra. E quest'ultimo, che aveva già pagato i suoi no a Giancarlo Tulliani con la mancata nomina a vice dg di Mauro Masi, capì che non c'era più niente da salvare nel suo rapporto trentennale con l'ex leader di An.Ma ancora più di Paglia, che a Viale Mazzini aveva organizzato un circolo di An che raccoglieva ben 307 iscritti con quota annua di 25 euro, sarebbe stato il direttore di Raiuno Mauro Mazza a subire il sistema Tulliani. In pratica, lo spazio affidato all'interno di Festa Italiana, e non confermato per la prossima stagione, non sarebbe che la punta dell'iceberg. In questi due anni, Mazza avrebbe sopportato pressioni di ogni genere, spesso opponendo rifiuti come Paglia. Di qui furibonde litigate con Fini e di qui la decisione di rompere del tutto con l'antico amico.Nella destra ex missina di Viale Mazzini, il ciclone Tulliani ha fatto tabula rasa di amicizie consolidate, improntate al mutuo soccorso tra ex camerati ritrovatisi al governo del paese dopo decenni di ghetto costituzionale. Al punto che persino finiani come Italo Bocchino e Luca Barbareschi, entrambi con interessi nella fiction (Bocchino con la moglie Gabriella Buontempo, l'attore-deputato direttamente), quando ancora non era scoppiata platealmente la guerra con il premier, si sarebbero sommessamente lamentati con «l'amico Gianfranco» per le mire eccessive dei Tulliani in campo televisivo.Al settimo piano di Viale Mazzini, Giancarlo Tulliani si presentava come «il referente del presidente della Camera». E i falchi azzurri stanno monitorando le persone che hanno avuto contatti con lui. E minacciano: «Per sapere il numero esatto non resta che consultare l'ufficio passi e vedere quante volte è venuto». Ormai la rottura con il presidente della Camera è totale. Compresa la Rai. Come dimostrano la già citata decisione di non non far lavorare più At media su Raiuno (un affare da un milione e mezzo di euro) e lo stop alla miniserie Mia madre prodotta da Ellemme Group, una società di Massimo Ferrero detto er Viperetta e dello stesso Giancarlo Tulliani. Per il cda la proprietà della Ellemme, facente capo a due società londinesi, sarebbe «opaca». La tesi del dossier berlusconiano, al momento segreto, è che Giancarlo Tulliani, col pieno sostegno del cognato Gianfranco, avrebbe cercato di accaparrarsi una triplice e sostanziosa fetta della torta Rai. Quella elencata da Paglia nel suo sfogo su Libero: fiction, intrattenimento, diritti cinematografici.In forte imbarazzo, i finiani per un biennio hanno cercato di resistere all'offensiva dei Tulliani, tentando di limitare i danni. Ma ciò non è servito. Questo è il motivo per cui oggi non si trova un finiano nemmeno a pagarlo oro. Ed è anche tempo di aggiornare la nota battuta che Luca Barbareschi fece in una riunione dei quadri An della Rai alla fine della legislatura 2001-2006: «In Rai abbiamo portato solo zoccole». «Zoccole e cognati», osserva oggi, con molta amarezza, un altro ex aennino di Viale Mazzini rimasto con Berlusconi.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Fini ci hai svenduto, hai svenduto la militanza di tanti ragazzi che erano con AN. Non hai fatto votare la base che era contraria alla fusione con FI. Ora fai marcia indientro sperando che la gente ti segua. Dimettiti

Anonimo ha detto...

Ora Fini parla di Pacs. Vi ricordate quando diceva che un omosessuale non puo' fare il maestro??? (da censurare comunque) "Lo so, ora l'intelighenzia mi farà a fettine, ma io la penso così: un maestro elementare dichiaratamente omosessuale non può fare il maestro". CHE SPETTACOLO

Anonimo ha detto...

LA RAI VA PRIVATIZZATA E SUBITO

Anonimo ha detto...

Cari ex An Fini ci ha svenduto trattandoci come cosa sua e di nessun valore, però quanti dirigenti locali (coordinatori di vario livello) non hanno alzato un dito!!!
Forse anche loro hanno avuto la loro bella convenienza, vendendosi a Berlusconi che in fondo voleva fare un grande partito e a modo suo?
Comunque spero che si vada alle elezioni così almeno godrò nel votare lega, io e la mia famiglia e non solo
S.S.

Anonimo ha detto...

Fino ieri Bersani,la Bindi, D'Alema ecc davano del fascista a Fini.Ora sono pronti ad accoglierlo in famiglia a braccia aperte.L'ex elettore di AN,cosa ne pensa?