giovedì 8 settembre 2011


Incendio, sospettato l’inquilino


Per il giudice il tunisino potrebbe aver appiccato il rogo. I vicini lo hanno visto fuggire





Dal Corriere



Falconara L’ombra di piromane che martedì mattina ha acceso attimi d’inferno nel condominio di via Basilicata lo hanno inseguito a lungo. Sembravano soffiati dal pregiudizio i sospetti dei condomini che giuravano di aver visto il giovane tunisino uscire di corsa dall’appartamento dove è scoppiato il rogo che ha avvolto l’edificio berciando insulti contro il palazzo e il desiderio di vederlo ardere. E pareva destinata a fare storia a sé l’irruzione di Dakhlaoui Bayrem Ben Salah, qualche ora dopo l’incendio, all’Hotel Internazionale, a Fiumesino. Ha mandato in frantumi una vetrata con un bastone, è entrato, ed è stato pizzicato dai carabinieri mentre rovistava nei cassetti. Ieri in tribunale i due episodi sono stati uniti dal filo rosso dell’ipotesi che il magrebino possa davvero aver appiccato il fuoco, finita agli atti dell’udienza di convalida dell’arresto. Il tunisino di 25 anni, difeso dall’avvocato Pietro De Gaetani, era accusato di tentato furto e resistenza per il blitz all’Internazionale. Ma in attesa del processo per direttissima che è stato fissato al 23 settembre prossimo, dovrà restare chiuso in carcere. L’ordinanza firmata dal giudice Francesca Grassi motiva la custodia anche col sospetto che Dakhlaoui possa aver vestito i panni di incendiario, sulla base degli atti allegati al fascicolo d’udienza. Nella relazione i carabinieri danno conto della testimonianza di alcuni vicini di casa che dicono di aver assistito alla sua fuga precipitosa mentre fiamme e fumo stavano avvolgendo il palazzo. Peraltro a impedire al tunisino la misura cautelare meno afflittiva dei domiciliari è l’inagibilità dell’abitazione di via Basilicata, proprio a a causa del rogo. La mamma ha dovuto trascorrere la prima notte in albergo, e poi ha dovuto cercare un altro rifugio di fortuna. Il loro appartamento è rimasto l’unico off limits al civico 12, dove tutti gli altri condomini ieri sono rientrati, restituendo al palazzo una condizione di normalità, dissolte le nubi di fuliggine e paura. La tensione è stata tanta martedì mattina quando l’incendio ha costretto alla fuga i circa 50 inquilini dell’edificio di cinque piani, con 23 appartamenti. Vigili del fuoco, sanitari del 118 e carabinieri sono accorsi per aiutare sette persone, tra cui due invalidi e una bambina di 18 mesi, a mettersi al sicuro. Era corsa la voce che potesse essere stato proprio il tunisino, per via di rapporti di vicinato piuttosto burrascosi. Ma non erano state trovate tracce del dolo, e si era ipotizzato il corto circuito.

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