Inseguito e preso in mare
Arrestato sospetto pusher tunisino. In manette altri due magrebini
Dal Corriere
I due tunisini - balordi che hanno fatto del litorale un rifugio di fortuna - si sono subito mostrati insofferenti, non volevano saperne di farsi identificare. Uno i carabinieri sono riusciti a bloccarlo, anche se si dimenava e ha lanciato qualche gomitata. Il connazionale si è dileguato. Nella fuga si è cambiato, e ha nascosto i vestiti sotto una barca dove poi sono stati trovati. Ma è stato riconosciuto in faccia dai militari, che dopo un’oretta lo hanno rintracciato sempre in spiaggia, ma più verso Ancona, a Torrette. Il nordafricano si è visto perduto, ha cercato scampo in mare dirigendosi verso gli scogli e affrettandosi a disfarsi sul suo cammino precipitoso delle dosi di eroina che aveva addosso. E’ riuscito a fare una quindicina di metri, poi due carabinieri lo hanno bloccato e fatto uscire dall’acqua. Dalla perquisizione è spuntato mezzo grammo di eroina. Troppo poco per contestare la detenzione ai fini di spaccio. Ma per le manette bastava aver costretto i tutori dell’ordine a rincorrerlo e poi aver tirato qualche colpo proibito. Ieri mattina in tribunale, assistito dall’avvocato Fabrizio Belfiore, ha patteggiato la pena di un anno per resistenza. Stessa pena, e stesso destino, per l’altro magrebino.
Un terzo tunisino è stato arrestato dai carabinieri, stavolta del Reparto operativo, L’altra notte in piazzale Rosselli Amouda Dali, 40enne senza fissa dimora, è stato fermato per un controllo perché camminava a capo chino, dolorante. Lui stesso ha confessato di avere ingerito droga. Nel retto aveva cinque ovuli per 123 grammi di eroina bianca, li ha espulsi in caserma. Senza precedenti, ha solo una segnalazione a Voghera. Diceva di venire da Napoli ma aveva un biglietto da vicino Bologna.
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