lunedì 31 ottobre 2011


Avanza il modello Falconara

da IL SOLE 24 ORE del 26 ottobre 2011


Risparmio di 800mila euro con l'internalizzazione del

servizio


Un risparmio di 800mila euro all'anno. Questo è il risultato che ha prodotto per il comune di Falconara Marittima, in provincia di Ancona, l'intenalizzazione del servizio di accertamento e riscossione tributi. Il processo di riacquisizione del recupero crediti, che inizialmente gestiva Equitalia spa, è stato suddiviso in più tappe. Subito dopo la revoca della concessione ad Equitalia, il comune aveva affidato la gestione del servizio di riscossione ad una società mista, la Esino Entrate partecipata al 55% dal comune di Falconara e al 45% dalle aziende private Maggioli tributi e Andreani tributi che gestivano la loro quota in comune attraverso la costituzione di un'associazione temporanea di imprese. Con la chiusura della Esino entrate, dal marzo scorso, il comune di Falconara ha iniziato a gestire direttamente il recupero delle entrate tributarie registrando un incremento di efficienza derivato dall'azzeramento del pagamento degli aggi e dalla riduzione del contenzioso giudiziario con un risparmio annuo di 800mila euro. «Attualmente - spiega Daniela Ghiandoni, ragioniere capo del comune e consulente finanziario per Anci Marche - Equitalia continua a gestire la riscossione delle multe ma, contiamo di accentrare al più presto anche questo servizio». «Il vantaggio principale - precisa la Ghiandoni - deriva dalla riduzione a un anno dei tempi di riscossione coattiva che con Equitalia arrivavano anche a tre». Il Comune di Falconara non è un esempio isolato di comune che nel Centro-Nord ha deciso di non avvalersi del concessionario di riscossione statale. Casi analoghi si trovano anche in Toscana dove ci sono comuni come Pistoia e Firenze che hanno iniziato a sperimentare, da tempo, forme di gestione diretta. Mentre in altri casi, come Prato, Massa o Pisa i comuni hanno fatto ricorso all'attività di società partecipate. «Abbiamo deciso di acquisire il servizio di riscossione volontaria tributi - fanno sapere dagli uffici finanziari del comune di Prato - per una questione di costi. La riscossione volontaria, rappresenta circa il 50% del totale dell'incassato. In pratica si tratta ogni anno di avere subito disponibili 15 milioni di euro. Se internalizzassimo anche la riscossione coattiva non dovremmo più corrispondere nessun aggio (oggi al 9%) all'agente riscossore. Aggio che si traduce in una spesa annua di circa cornila euro all'anno». Strano a dirsi, ma ci sono esempi anche di comuni piccoli che hanno preferito la strada del fai da te. È il caso, ad esempio, di Maranello e Formigine in Emilia-Romagna, dove l'ente locale ha scelto di affidarsi a ditte esterne per il recupero dei suoi crediti. O ancora di Porano o Ferentillo, in provincia di Terni, che fanno tutto in house o Montecastrilli e Montecchio, sempre in provincia di Terni, che ad Equitalia hanno affidato soltanto lo smaltimento delle cartelle esattoriali arretrate. «Si tratta di modello che dovrà essere comunque rivisto - fanno sapere dagli uffici finanziari di Anci Emilia-Romagna - perché a partire dall'anno prossimo gli enti privati non potranno più fare ricorso agli strumenti di riscossione tradizionali, come ad esempio, il fermo amministrativo». Una delle alternative sarà quella di cambiare il modello di affidamento del servizio ai privati che potranno essere coinvolti, ad esempio con una gara d'appalto. In tal modo i comuni potranno continuare a gestire il servizio, sia pure indirettamente, attraverso le aziende appaltatrici, continuando ad usare i tradizionali strumenti di recupero, prerogativa, dal 2012, del solo ente pubblico.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mi aspetto i complimenti da chi e' "super partes":il PD e CIC